ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI AREZZO
Atto di denuncia e querela
Il sottoscritto Domenico Nucci nato a Castiglion Fiorentino AR il 23 / 11/ 1957 e ivi residente in Via Umbro Casentinese 72, espone quanto segue:
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Sono fumatore da diversi anni e da diversi anni cerco di smettere senza successo.
Recentemente ho visto uno spot trasmesso in quasi tutte le televisioni nazionali a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove l’attore Nino Frassica viene incaricato di fare una pubblicità contro il fumo.
L’attore tra le altre cose definisce inequivocabilmente i fumatori degli “scemi”.
Lo Stato, come noto, ha il monopolio dei tabacchi dal quale e sempre come noto, ricava ingenti somme.
Nonostante il monopolio, nella fattispecie attraverso un noto personaggio dello spettacolo, indica con disprezzo i fumatori, la maggior parte dei quali sicuramente intendono smettere di fumare non riuscendoci, come “scemi”.
La parola scemo, (sciocco, insulso, insignificante, poco intelligente) ha un connotato obiettivamente offensivo e lo scrivente in quanto fumatore si è sentito offeso gravemente da questo spot, facilmente reperibile anche in rete.
A tutt’oggi non risulta al querelante che lo spot sia cessato e per questo motivo ne chiede l’immediato sequestro.
Tanto premesso, l’ esponente presenta formale
denuncia e querela
nei confronti di Nino Frassica noto personaggio dello spettacolo e la Presidenza del Consiglio dei Ministri in persona del legale rappresentante pro-tempore Matteo Renzi chiedendone la punizione penale per i reati che saranno individuati dall’Autorità Giudiziaria competente e in particolare per il reato di cui all’art. 595 c.p.
Eleggo domicilio presso il mio studio legale sito in Arezzo, Via Fulvio Croce 13, riservandomi la nomina del difensore per la costituzione di parte civile e la relativa richiesta di risarcimento danni.
L’ esponente, ai sensi dell’art. 408 comma 2 c.p.p. chiede di essere informato nell’eventualità di una richiesta di archiviazione, e si oppone altresì all’emissione del decreto penale di condanna.
Resta il querelante a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per rendere tutte quelle informazioni e/o notizie che fossero ritenute opportune all’indagine.
Arezzo 30/08/2016
Avv. Domenico Nucci