Si conclude in bellezza la lunga e intensa maratona di iniziative organizzate dal Fotoclub Etruria per festeggiare i 50 anni di attività.
Il gran finale è dedicato ad uno straordinario “Tesoro Ritrovato”, l’archivio fotografico di Don Amedeo Galaurchi. Grazie ad un sapiente lavoro di squadra l’associazione digitalizzato e restaurato questo spaccato umanamente toccante che documenta la realtà contadina della Valdichiana dei primi anni del ’900 e oggi è in grado di presentarlo al pubblico sia con una mostra che con una pubblicazione.
L’appuntamento pubblico si è aperto il 4 dicembre nelle sale di Palazzo Ferretti in via Nazionale e si concluderà solo al termine delle festività natalizie. Viene patrocinato dal Comune di Cortona ed è inserito nelle iniziative del calendario “Christmas Cortona, la città degli angeli”.
“Chiudiamo quest’anno in assoluta ‘bellezza’ – commenta soddisfatto il presidente del Fotoclub Etruria Maurizio Lovari – è, infatti, completamente superfluo da parte mia sottolineare l’importanza e il valore culturale di questa operazione che arricchisce il patrimonio di memoria e di storia della nostra comunità. Voglio ricordare e ringraziare come socio e come carissimo amico il compianto Vito Garzi, non solo per il lavoro da lui svolto grazie al quale tutto questo è stato reso possibile, ma anche per il suo entusiasmo, la determinazione con cui sin dall’inizio ha voluto e spinto il Fotoclub ad impegnarsi al massimo perché questo prezioso materiale avesse la giusta valorizzazione. Il libro è dunque anche l’adempimento di una promessa che io come presidente e come amico, assieme ad Enrico Venturi, ci eravamo assunti e che grazie anche al suo impegno, siamo riusciti finalmente ad esaudire”.
Un lavoro, come detto, di squadra, a cui ha preso parte l’Accademia Etrusca, la Curia Vescovile, l’Amministrazione comunale, la Banca Popolare di Cortona e la Banca Mediolanum che hanno sostenuto l’iniziativa editoriale. Le lastre sono state rinvenute durante dei lavori di restauro del Monastero cistercense cortonese della SS. Trinità, in un vecchio deposito-magazzino. Successivamente è avvenuto il certosino lavoro di digitalizzazione e restauro.