Comprendo sempre meno la politica, i suoi tatticismi e le sue sfumature. Comprendo sempre meno quelli che se ne occupano e l’hanno trasformata in qualcosa d’incomprensibile, in una cucina fumosa che emana odori pestilenziali. Una volta mi arrabbiavo più facilmente: davanti a quelle che ritenevo gravi ingiustizie, quasi mai davanti all’ostracismo logico e giustificato degli avversari politici consapevole com’ero che le idee che professavo costituivano un pericolo mortale per i loro interessi.
Sarà l’età, sarà che sono più disincantato ma sono passato dalla fase giovanile delle incazzature solenni allo stupore perché si schiudono scenari sempre nuovi e sono come Alice nel Paese delle Meraviglie. Non incontro conigli alti due metri ma uomini con la faccia di bronzo, con una soglia del pudore bassissima, incapaci di arrossire e di provare il minimo imbarazzo per il loro comportamento disinvolto e sconcertante.
Questo atteggiamento si giustifica soltanto con i limiti di un popolo incapace di informarsi, privo di coscienza politica che ha smesso di inseguire valori ed ideali, ha smesso di professare qualunque ideologia, ha rinunciato al più piccolo dei sacrifici per difendere le proprie idee semplicemente perché non le ha più. Alla politica in molti chiedono di difendere i propri interessi prima ancora che di affermare dei valori ed i propri interessi raramente coincidono con quelli della Nazione.
Per siffatto compito non servono dei galantuomini bastano dei mariuoli e dei maneggioni, molto meglio dei furbastri capaci di insinuarsi nelle coscienze, incapaci di elaborare un progetto a medio e lungo termine ma in grado di farti un piacere e di risolverti un problema.
Non attribuisco molta importanza alle cose che mi stupiscono perché non mi provocano alcuna emozione.
Vediamo quali sono.
Mi stupisce Matteo Renzi, sempre in camicia anche a Dicembre e con l’aria da bambolotto saccente che invoca la riforma elettorale per restituire al popolo la possibilità di scegliere i suoi rappresentanti. Matteo vive a Pontassieve e fa il Sindaco a Firenze ma forse non sa che il sistema elettorale nazionale è ispirato proprio a quello delle Regionali in Toscana: liste bloccate, soglia di sbarramento elevata e niente preferenze. Si è mai scandalizzato per questo? Ha provato imbarazzo e vergogna quando candidati eccellenti del suo partito fatti fuori nelle primarie ed esclusi dalle liste a Firenze sono stati inseriti ed eletti in quelle presentate a Siena?
Mi stupisce che la gente non abbia la capacità d’informarsi e di indignarsi.
Sapete chi è il primo firmatario della legge elettorale toscana? Quel Maurizio Bianconi confluito nel PDL da Alleanza Nazionale che viene a Cortona per partecipare al convegno sulla sicurezza promosso dal Consigliere Meoni.
Ma mi stupiscono moltissimo anche i comizi di Meoni che invoca giustamente sicurezza e denuncia i privilegi di cui godono certi immigrati.
Ha militato in un partito, il cui ideologo, il Prof Fisichella, è confluito nella Margherita e il cui massimo esponente si è battuto per lo “Jus Soli”, avendo sull’immigrazione posizioni identiche al Ministro congolese Cecile Kyenge che vuole riservare il 10% dei posti nelle imprese agli immigrati!
Mi stupisce, soprattutto, che un politico in buona fede non sappia distinguere la causa dall’effetto: l’immigrazione è un fenomeno di grande portata fortemente voluto e favorito da chi vuole distruggere le identità nazionali e la nostra cultura. Cimiteri islamici, moschee, luoghi di culto e case popolari, gentilmente concesse a chi ha un reddito basso e famiglie numerose, sono soltanto l’effetto più eclatante di un disegno politico preciso che dobbiamo contrastare con forza e che rappresenta un’insidia mortale per l’Occidente Europeo.
Mi stupisco che ci siano trentenni esaltati che vanno a Predappio una volta all’anno ed esauriscono il loro impegno politico con un bel pranzo al ristorante. Tra i rari peletti del loro petto si intravede un campionario di medaglie del duce, croci celtiche e fascetti in oro. Non vanno ad inginocchiarsi e a meditare, vanno a cantare e a fare bisboccia. Poi se la fanno sotto quando si tratta di firmare un’accettazione di candidatura per una lista civica…
Mi stupiscono le strategie imperscrutabili di un movimento ispirato al Fascismo del Terzo Millennio in piazza con i Forconi, i militanti col viso dipinto con i colori nazionali ed il cappio al collo… che poi inserisce i propri rappresentanti nelle liste del PDL il cui leader tutt’al più verrà affidato ai servizi sociali e non sarà mai rinchiuso in una gabbia com’è avvenuto al grande poeta Ezra Pound, detenuto alla fine del secondo conflitto mondiale nel Campo di prigionia di Coltano.
Mi stupisce, a pensarci bene, la telefonata di quel funzionario comunale di Cortona che, per il mio bene (soltanto per il mio bene…) mi ha invitato a togliere, per non passare guai, il manifesto in cui ho elencato puntigliosamente tutte le sciocchezze che dice il ministro congolese dell’integrazione.
Mi stupisce ancora di più la telefonata dei Carabinieri di Camucia che mi ha raggiunto a Firenze in Sala Operativa, sul luogo di lavoro, proprio durante una delicata criticità di esercizio per rinnovarmi lo stesso invito.
Perché mi cercano i Carabinieri “Usi Obbedir Tacendo”? Perché spaccio? Perché compio furti nelle abitazioni? Perché sono entrato in un bar a picchiare un italiano? Perché compio reati contro il patrimonio e di particolare allarme sociale? Assolutamente no. Perché il manifesto sull’ex clandestina che si sente metà italiana e metà congolese è ritenuto offensivo, perché qualunque critica ad un nero si trasforma automaticamente in un’accusa di razzismo, perché gli unici veri reati in un paese dove prosperano felici i delinquenti incalliti ed impuniti sono quelli di opinione.
Mi stupisce che il cambiamento per scuotere profondamente la Nazione e cambiare le regole del gioco sia ritenuto soltanto un problema generazionale.
Esistono vecchi manigoldi ma è pur vero che piccoli delinquenti crescono: con meno senso dello Stato e delle Istituzioni, con meno cultura politica ma più senso pratico ed una capacità spiccata di carpire la credulità popolare.
Fin qui lo stupore.
Vediamo una cosa che mi ha addolorato.
Quella di un venticinquenne della “Destra perbene”, senza un passato, senza cicatrici, senza dubbi ed esitazioni che, guardandomi gelidamente negli occhi, mi ha detto: “Turenci devi smetterla con i pistolotti sulla nostra comunità umana e politica (…) che è andata dispersa. Falla finita. Semplicemente non esiste.”
Va a finire che aveva ragione.
Chi non riesce a percepire l’evoluzione della politica nelle sue forme più impensabili e creative deve avere la dignità e il coraggio di farsi da parte per dedicarsi al bricolage e al modellismo.
In Questi giorni ho avuto la soddisfazione di esporre parte della mia collezione di treni d’epoca a Palazzo Casali per la gioia di grandi e bambini.
E’ stato un atto di amore concreto per Cortona ed un omaggio ai suoi cittadini.
E la politica?
Staremo a vedere….
Mauro Turenci
[.noresp.]