{rokbox title=| |}images/sgherri.jpg{/rokbox}Progetto di una centrale a biomasse come riconversione dell’ex zuccherificio Sadam a Castiglion Fiorentino: interrogazione di Monica Sgherri. Sgherri:”progetto sovradimensionato e quindi incompatibile con l’area in questione. La Regione, per quanto di competenza, intervenga”
Al posto dell’ex Zuccherificio Sadam a Castiglion Fiorentino una centrale a biomasse di consistenti dimensioni ?
Il progetto di riconversione e quindi la centrale prevista è certamente sovra dimensionato rispetto alla compatibilità con l’area in questione, questo perché area di particolare valore paesaggistico e dove vi sono produzioni agro alimentari di qualità che subirebbero potenziali danni economici e ambientali non indifferenti. La produzione di girasole atta al funzionamento dell’impianto produrrebbe la riconversione infatti di un area di oltre oltre 75 mila ettari, col rischio di introdurre quindi una monocoltura, oltre a richiedere l’utilizzo di elevatissime quantità di acqua ed a ricevere le emissioni provenienti dall’impianto.
Per questo è necessario che la Regione compia tutte le verifiche del caso in merito agli atti dell’iter autorizzativo, così da valutare la messa in campo di ogni azione – per quanto di competenza, di concerto con le altre istituzioni interessate nel progetto – al fine di sospendere l’iter autorizzativo della centrale.
Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio dell’interrogazione urgente presentata oggi alla Giunta Regionale.
Va inoltre ricordato che il progetto di riconversione presentato prevede, oltre alla centrale, un grande campo da golf, causa ulteriore di consumo del suolo e di utilizzo consistente di acqua.
Il progetto della centrale – prosegue Sgherri – è con tutta probabilità in contrasto con la normativa nazionale – il decreto del ministero dello sviluppo economico del 10 settembre scorso – che demanda alla regioni l’individuazione delle aree non idonee ad ospitare tali centrali, fra cui indica proprio quelle dove insistono produzioni agro alimentari di qualità e di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico culturale.
Anche dal punto di vista del Piano Energetico Regionale il progetto della centrale nell’ex Zuccherificio Sadam risulterebbe superare il dimensionamento massimo che è indicato nella normativa. E’ quindi necessario che la Regione intervenga – per quanto di competenza – per la tutela dell’area e per il rispetto delle suddette normative, che evidenziano la forte dubbia compatibilità dimensionale della centrale a biomasse con l’area dove essa andrebbe a essere realizzata.
testo interrogazione:
Al Presidente del
Consiglio Regionale Toscano
SEDE
Oggetto: Interrogazione Orale Urgente in merito al progetto di realizzazione di una Centrale a combustione di biomasse in sede di riconversione dell’ex zuccherificio SADAM sito nel Comune di Castiglion Fiorentino.
Visto che
– In data 23.9.2010 è stato presentato il progetto industriale di riconversione dell’ex zuccherificio SADAM sito nel Comune di Castiglion F.no (Ar) da parte dell’azienda PowerCrop-Gruppo Maccaferri, che prevede – tra l’altro – la realizzazione di una centrale di produzione di energia elettrica a due linee di combustione: una ad olio (20.000 t/a) di semi di girasole, tramite motore marino da 12 Mw elettrici e l’altra a panello (30.000 t/a) residuo della spremitura dei medesimi semi ed integrazione con mais (10.000 t/a) con caldaia da 23 Mw termici;
– Occorreranno – per la produzione di 50.000 t/a di semi di girasole – teoricamente circa 25.000 ettari di terreni all’uopo predisposti, ma che tale quantità va necessariamente triplicata (75.000 ettari) poiché la coltura del girasole, essendo rotativa, per evitare flora patogena e parassiti non può ritornare sul medesimo terreno che ogni 3 anni;
– Pertanto per la produzione necessaria di girasole per l’alimentazione della centrale dovranno dunque essere trasformati e riconvertiti a tale coltura circa 75.000 ettari, con danno sia alla produzione di agricoltura locale di qualità che al paesaggio stesso introducendo nei fatti l’equivalente di una monocultura;
– Non è eticamente corretto – tra l’altro – bruciare materiale destinato al consumo umano (l’olio di girasole viene normalmente utilizzato da ristoratori, produttori alimentari e persone, per diversi tipi di fritture, per produrre margarina, ecc) per la produzione di energia;
Rilevato che:
L’area della Valdichiana in questione è caratterizzata da produzioni agro-alimentari di notevole qualità (produzioni tradizionali, biologiche, D.O.P., D.O.C.G., I.G.P., D.O.C., S.T.G.) e di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico/culturale, le quali non trarranno evidentemente giovamento dalla vicinanza di un impianto comunque a combustione con temperature elevate, quindi intrinsecamente insalubre a causa dei micro-inquinanti in uscita dal camino;
Rilevato inoltre che:
Nel progetto di riconversione succitato è prevista anche la realizzazione di un campo da golf da 18 buche, il quale – non occupando meno di 60 ettari – necessiterà almeno di 300.000 metri cubi di acqua all’anno, un consumo inammissibile data la cronica carenza nella zona in questione, – testimoniata anche dalle frequenti ordinanze del Presidente della Provincia di Arezzo riguardanti il divieto di attingimento – di risorsa idrica, considerato anche che sia il girasole, ma soprattutto la centrale per il suo funzionamento, abbisognano di ulteriore acqua;
Ricordato
– Il Decreto del Ministero dello sviluppo Economico datato 10.9.2010, recante “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, che prevede – all’allegato 3), paragrafo 17, punto f) – l’individuazione, da parte delle regioni, di aree non idonee alla realizzazione (anche) di queste tipologie di impianti, tra le quali proprio “le aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale…”;
– Che il Piano di Indirizzo Energetico Regionale (PIER) recita che “la destinazione della biomassa è più sostenibile se indirizzata verso lo sfruttamento termico in impianti di piccola taglia”, nonché che “le dimensioni degli impianti debbano essere, di norma, di piccola e media taglia, al fine di garantirne la sostenibilità”. Il Pier medesimo indica in questo senso “il dimensionamento ottimale degli impianti in 0,8 – 1,5 MW”, quindi con un dimensionamento inferiore a quello previsto per gli impianti oggetto della presente interrogazione. Dimensionamento indicato nel PIER che – essendo criterio di carattere generale – è con tutta evidenza da considerarsi oltretutto meno restrittivo rispetto al caso – come quello in questione – di impianti in aree di particolare pregio dal punto di vista paesaggistico e della produzione agro alimentare di qualità
Rilevato inoltre che:
Nel progetto di riconversione succitato è prevista anche la realizzazione di un campo da golf da 18 buche, il quale – non occupando meno di 60 ettari – necessiterà almeno di 300.000 metri cubi di acqua all’anno, un consumo inammissibile data la cronica carenza nella zona in questione, – testimoniata anche dalle frequenti ordinanze del Presidente della Provincia di Arezzo riguardanti il divieto di attingimento – di risorsa idrica, considerato anche che sia il girasole, ma soprattutto la centrale per il suo funzionamento, abbisognano di ulteriore acqua;
Interroga la Giunta Regionale
Per sapere:
– Se non ritiene opportuno attivarsi – per quanto di competenza – al fine di sospendere – di concerto con le altre istituzioni coinvolte nel progetto – l’iter autorizzativo della centrale in oggetto, ai sensi e per gli effetti del Decreto succitato, proprio in previsione dell’individuazione – da parte della Regione Toscana – di zone non idonee per simili impianti, fra le quali è ragionevole presupporre l’inserimento dell’area della Valdichiana di cui trattasi.
– Se abbia avviato l’iter di individuazione delle suddette aree – al fine di ottemperare a quanto previsto dal medesimo Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico – , quali ne sia lo stato di avanzamento e quali i criteri di individuazione.
– Se non ritiene, vista la difformità – per eccesso – del dimensionamento del progetto in questione rispetto a quanto indicato nel Piano Energetico Regionale (PIER), di intraprendere le opportune azioni al fine di rispettare le indicazioni del PIER medesimo.
– Se l’azienda presentatrice del progetto di riconversione in questione ha messo a disposizione le previsioni di consumo – in mc annui – della risorsa idrica funzionale all’irrigazione dei campi di girasole atti al funzionamento della progettata centrale, sia al mantenimento del campo da golf e se tali previsioni siano compatibili alla luce della scarsità di acqua della zona.
La Consigliera
Monica Sgherri