Quella dell’avviso di garanzia a Paolo Brandi è una vicenda che porta con sè elementi di novità, anche sul piano mediatico, rispetto a quanto visto in tempi precedenti, tanto da arricchire il caso-Castiglion Fiorentino di un’evidente connotazione di originalità rispetto a molte altri “scandali” che hanno coinvolto politici e amministratori locali negli ultimi anni. Vediamo le differenze, ovviamente senza entrare nel merito dell’indagine che è compito dei magistrati e sulla quale non è corretto esprimere giudizi e/o opinioni.
L’elemento di novità maggiore è stato che probabilmente per la prima volta nella storia italiana lo stesso destinatario di un avviso di garanzia lo ha comunicato direttamente alla stampa rendendolo pubblico con una propria nota. Prima si aspettava sempre che qualche giornalista venisse a saperlo e lo scrivesse, forse sperando di ritardare il più possibile la cosa, stavolta invece si è agito di anticipo.
Per Brandi c’è stato quindi una specie di “outing” un po’ da guerriero, ma d’altra parte il suo film preferito è Conan il barbaro, come ci rivelò in un’intervista.
Brandi, come detto, è indagato (per ora, pare, da solo) per il reato di falso ideologico, cioè perchè avrebbe “truccato” i bilanci del Comune di Castiglion Fiorentino in modo da far tornare i conti pur spendendo più di quanto fosse concesso spendere. Da lì avrebbe avuto origine il “buco” col quale il commissario prefettizio, i tre commissari liquidatori entrati in scena da pochi giorni e tutta la cittadinanza castiglionese si stanno misurando.
Sarà interessante sapere nel dettaglio, qualora Brandi fosse rinviato e giudizio e riconosciuto colpevole, come sia riuscito a fare tutto questo, cioè come abbia potuto “gabbare” tutti quanti per alcuni anni senza che nessuno si accorgesse di nulla.
In questo momento, altro elemento di sostanziale novità, qualcuno chiede non meglio precisate “dimissioni” di Brandi e/o la sospensione dal partito. Una richiesta che in verità non ha molto senso visto che ormai Brandi non è più Sindaco, si è dimesso da Presidente di Estra e pure nel PD non riveste nessun incarico essendo stato sostituito anche nel ruolo di Coordinatore Comunale. E’ un semplice dipendente di un ente pubblico (la Provincia) con in tasca la tessera di un partito il cui codice etico fissa una serie di casi specifici per la non candidabilità e per la sospensione fra i quali non rientra la situazione guidiziaria attuale di Brandi.
Oltre a queste considerazioni mi sovvengono un paio di domande. La prima è: “Ma il Brandi comanda ancora a Castiglioni?“; la seconda “Ma i castiglionesi che opinione hanno di lui?“. Provo a spiegare…
Ha detto con tagliente e sopraffina ironia il candidato dell’opposizione alle ultime amministrative avv. Domenico Nucci che non ha senso attaccare Brandi perchè “non è più potente“. Una frase detta con onorevole volontà di rispetto verso l’avversario politico, ma che certo avrà bruciato come sale sulle ferite dell’ex sindaco, uno che era abituato a contare, eccome.
Ma è vero tutto questo? Brandi davvero non è più “potente” e comunque vada l’inchiesta è da considerarsi tagliato fuori dopo una carriera politica quasi trentennale?
Qualcuno sostiene l’inverso. Fra questi chi tende a infilare il neo-eletto Segretario Comunale PD Antonio Aurilio nella categoria dei “Brandiani“, riducendolo a una specie di delfino del Generalissimo e affibbiandogli un’etichetta che di certo non lo aiuta nel lavoro di svecchiamento e recupero di credibilità del suo partito a cui è chiamato. In questa visione il recente congresso del PD castiglionese lo avrebbe vinto il Brandi: dove sta la verità?
Siamo proprio sicuri, infine, che l’eventuale scomparsa di Brandi dall’agone politico castiglionese sarà vissuta dai castiglionesi stessi come una sorta di liberazione da un tiranno? Qual’è in questo momento, prima che si arrivi alla verità giudiziaria, l’idea più diffusa nella pubblica opinione castiglionese, l’indirizzo prevalente di pensiero e l’etichetta principale che viene attribuita all’ex primo cittadino? E’ il nemico pubblico #1 o le cose stanno diversamente?
Qual è l’opinione prevalente su quei soldi spesi “in più” dal Comune e sul “sistema” castiglionese degli ultimi 10 anni?
Domande da porsi prima di muovere verso una campagna elettorale che si preannuncia intricata e in cui è lecito pensare di poter incontrare ulteriori notevoli elementi di novità e/o originalità. Tanto notevoli da poter restare stupefatti