A questo punto non ci sono più dubbi. Dopo la notte rosa in cui c’era tanta gente in giro a veder vetrine senza spender troppo, ma non c’era nessuno a sentire Nada; dopo un cartellone di eventi (in città e in provincia) platealmente sotto tono rispetto agli anni passati e in molti casi andati a vuoto l’urlo può essere uno ed uno solo: Aridatece Arezzo Wave. Non sono mai stato un ultras di quella rassegna, ma quest’anno siamo arrivati veramente alla frutta. Non si riesce ad organizzare più niente, con successo, che non sia shopping o catene di mini-eventi chiamate “Notti”. Tutto il resto è raso al suolo.
Intanto le discoteche o pseudo-tali, spesso delle semplici aie di casolari con due gazebi e due casse che sparano dozzinali tunz tunz, si riempiono. In due metri quadri ci sono 1000 persone, col drink in mano e la sigaretta. Ciò per dire che non si può prendere come scusa il fatto che la gente “non ha i soldi“, perchè altrove li spende. E non sta neanche chiusa in casa.
Viene da pensare che, incredibilmente, oltre a non avere più i soldi per far niente si sia anche riusciti, con le scelte sbagliate degli anni passati, a far sparire dalla testa della gente l’abitudine di veder concerti, quel residuo di passione per la musica, quella curiosità di andar sentire un artista anche se non si è fans e anche la voglia di socializzare in un modo un po’ diverso. Quella che, in un’interpretazione estensiva, si potrebbe pure definire “Voglia di Cultura“.
Intendiamoci: non tutto è andato in modo totalmente disastroso, ma buona parte di quello che c’è stato ha avuto un esito quantomeno deludente. C’è tempo per recuperare da qui a Settembre, ma i flop ci sono stati. Ma ad Arezzo invece che ammetterli si sono scatenati in una gara fondata sul sentito dire per parlar male di Mauro Valenti e del (presunto) insuccesso di Italia Wave nella sua versione pugliese. Valenti ha risposto parlando di 35mila presenze, ma anche fossero state 5mila Valenti avrebbe comunque battuto i concerti di Arezzo.
A questo punto il rimpianto per quei maledetti 250mila euro che non ci fu modo di trovare nell’inverno scorso quando Valenti sembrava disposto a tornare si acuisce. L’incapacità (o forse la non volontà) di riconciliarsi è stata letale riducendo l’estate aretina a quella di un paesino di provincia.
La cosa incredibile, beffa nella beffa, è constatare quale sia stato l’unico evento di vero successo in questa estate. Qual è stato? Il compleanno di Arezzo Wave a Ponte Buriano.
Sarà un caso? Riportiamo Arezzo Wave ad Arezzo, tiriamo fuori quei maledetti 250mila euro e lo sapremo.