Lewis Hamilton ha vinto il GP di Germania di F1 che si è svolto al Nurburgring. E ha vinto meritatamente, sfruttando tutto quello che c’era da sfruttare, aggressivo come sempre. Stavolta gli è andata bene anche perché il suo team non ha commesso errori come invece è successo da altre parti. Il britannico torna al successo dopo il 17 aprile di quest’anno quando vinse in Cina. Questo per lui è il 16esimo successo in carriera che lo proietta al terzo posto nel mondiale, distaccato di 82 punti da Vettel.
La partenza. Più che del GP di Germania, bisognerebbe forse parlare del GP dell’Ibernazione visto che alla partenza la temperatura dell’aria era di 13° mentre quella dell’asfalto non andava oltre i 15°. Meraviglioso Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli, che si aggirava sulla griglia vestito a strati pieno di mantelline e cappellini in perfetto stile Gendarmeria francese. Tutti noi lo vorremmo come zio.
Quando scatta il semaforo verde, Hamilton s’è già spolpato Webber che quest’anno proprio non se la sente di condurre almeno per 4 secondi una gara da leader. Dietro di loro, Fernando Alonso guadagna – lottando – una posizione su Sebastian Vettel che cerca di resistergli. Felipe Massa che sembrava essere partito bene, poi si addormenta e perde una posizione a vantaggio di Rosberg. Il miglior spunto dei primi 10 è quello di Schumacher. Il pilota della Mercedes guadagna due posizioni.
2/60 – Errore di Alonso. Lo spagnolo pizzica il cordolo e l’erba sintetica piena d’acqua ed è costretto a cedere la posizione a Vettel. Hamilton detta il ritmo ma non fa il vuoto.
5/60 – Webber recupera su Hamilton.
6/60 – Alonso non ci sta e torna a farsi sotto su Vettel. Massa insidia Rosberg.
8/60 – Massa viene tappato da Rosberg mentre Alonso è sempre più aggressivo nei confronti di Vettel a tal punto che in fondo al rettilineo lo svernicia senza pietà.
10/60 – In piena crisi esistenziale, Vettel alla curva 10 perde il controllo della sua monoposto, esibendosi in un testacoda che gli costa un mucchiettino di secondi. Rientra in pista precedendo di poco il duo Rosberg-Massa.
11/60 – Maniere forti per Heidfeld (Renault) e Buemi (Toro Rosso). I due si affiancano, si toccano e si fracassano vicendevolmente le gomme e parte delle ali anteriori. Il tedesco ha la peggio ed è costretto al ritiro mentre lo svizzero riesce a rientrare al box per la sostituzione di gomme e musetto.
12/60 – Squilli di tromba: Massa finalmente si libera di Rosberg in fondo al rettilineo.
13/60 – Hamilton e Webber sgomitano. L’australiano infila il britannico che non ci pensa due volte e dopo 3 metri gli restituisce la cortesia, rischiando troppo come sempre. Alonso, dietro di loro, sembra attendere il momento opportuno per tentare qualcosa.
14/60 – Escono dal box gli uomini della Red Bull ed infatti Webber rientra per la sosta. Lo imita Rosberg.
16/60 – Si ritira Rubens Barrichello per problemi al motore.
17/60 – Hamilton e Alonso, i due leaders, effettuano la loro prima sosta. I due rientrano dietro Massa e Webber. Massa con le gomme usurate si ferma. Rientrerà ottavo davanti a Vettel.
20/60 – Massa e Vettel si sbarazzano facilmente di Kobayashi (Sauber), raggiungendo la settima e l’ottava piazza.
22/60 – Ancora Massa e Vettel stavolta si cucinano Petrov (Renault). Il russo, al giro successivo, cederà la posizione anche al duo della Mercedes, Rosberg-Schumy.
24/60 – Schumy l’esagitato: tocca l’erba sintetica e va in testacoda.
25/60 – Pit stop per Button (McLaren).
26/60 – Il muretto della Red Bull chiede a Vettel di risparmiare i freni posteriori.
31/60 – Pit stop per Webber mentre Chandhok dimostra di meritarsi il sedile ‘fregato’ a Trulli finendo in testacoda (per la cronaca: l’indiano terminerà la gara ultimo fra i piloti in gara, doppiato di 4 giri…).
32/60 – Hamilton effettua la sua sosta e rientrando si concede una sportellatina con Webber.
33/60 – Button in rimonta sderena Sutil. Effimero godimento Ferrari: Alonso effettua la sua sosta rientrando davanti al duo Hamilton-Webber. L’illusione dura pochissimo perché dopo mezza curva Alonso con le gomme fredde come il marmo non può far altro che cedere la testa della corsa ad Hamilton. Riuscirà a tenersi dietro Webber.
35/60 – Continua la rimonta di Button: dopo il sorpasso su Rosberg che aveva delle gomme particolarmente cotte, il britannico è sesto.
36/60 – Hamilton inanella una serie mostruosa di giri veloci a nastro. Intanto per il suo compagno Button ecco la doccia fredda: viene richiamato al box e obbligato al ritiro per evidenti problemi di natura idraulica.
40/60 – Con le gomme calde, Alonso fa gli stessi tempi di Hamilton mentre Webber perde terreno dai primi due. Rosberg sorpassa Kobayashi ed è settimo.
41/60 – Penultima sosta per Vettel.
42/60 – Anche Massa effettua la sua penultima sosta. Schumacher si sbarazza di Alguersuari.
44/60 – Legegra escursione fuori pista per Massa.
48/60 – Stefania Bocchi della Ferrari ai microfoni della Rai dichiara che « pare che arrivi un po’ di pioggia verso la fine. »
52/60 – Hamilton effettua la sua ultima sosta mentre Alonso è già lento nei suoi parziali. Lo spagnolo rischia troppo attardandosi in pista.
54/60 – Finalmente Alonso rientra ai box per il cambio gomme ma il ritardo accumulato in due giri è stato mostruoso. Lo spagnolo rientra in pista dietro il britannico, abbastanza vicino.
57/60 – Ultima sosta anche per Webber che rientra terzo.
59/60 – Si dilata il distacco tra Hamilton e Alonso. Alla fine il gap sarà di 3.9 secondi.
60/60 – Termina la gara con la vittoria di Hamilton su Alonso e Webber. La Ferrari non si fa mancare un bel papocchio ‘dei suoi’ al box. Massa e Vettel dovevano rientrare per l’ultimo cambio gomme. Il brasiliano era in netto vantaggio ma qualcosa è andato storto al box (il solito paperino di turno deve aver fatto qualche pasticcio con il solito dado…) e così Felipe è ripartito dalla piazzuola solo dopo 5 secondi. Morale: il quarto posto se l’è pappato Vettel, come se gli mancassero punti per il mondiale, poverino!
Considerazioni finali a caldo. La Ferrari c’è, a parte i dolorosissimi e gravi episodi legati alla strategia e al dado malefico. La prestazione è consistente e c’è da essere molto ottimisti per la vicina Ungheria. Purtroppo anche la McLaren c’è, almeno quella di Hamilton, che resta gran crostino e rompino nonché kamikazzo a orologeria.
La Red Bull sembra stia vivendo un momento di appannamento soprattutto con Vettel. I suoi quasi 50 secondi di distacco da Hamilton devono far riflettere i ‘bibitari’. Ma il vantaggio di punti in entrambe le classifche mondiali è talmente mostruoso che ci vorrebbe una vera ibernazione per scozzare le carte in tavola