Nel mezzo di uno dei momenti turisticamente più bui dell’anno (dopo il ponte dei Santi è sempre un mortorio) è già partita l’onda commerciale del Natale. Si notano già le prime luminarie, siamo sommersi da spot televisivi innevati e in ogni centro commerciale che si rispetti è a nostra disposizione un’infinita scelta di strenne, palle, fiocchi, gadget e compagnia bella. Nel frattempo si comincia a intuire quali iniziative ci saranno nei nostri borghi nei giorni delle Feste e confrontando le situazioni ci si fa un’idea delle differenze da città a città. C’è chi è messo benino e chi maluccio.
Diverso è non solo il modo d’agire delle amministrazioni pubbliche, ma anche il ruolo e il comportamento delle tante associazioni, siano esse culturali, di volontariato, di categoria
“Fare sistema” è la parola d’ordine che viene ripetura da tutti da anni come strategia salvifica per le nostre realtà locali; dovremmo metterci tutti in rete e collaborare in un concorso di idee e sforzi economici unitario. “Fare sistema” è una bella espressione, ma fatica ancora a essere messa in pratica: da qualche parte le ‘reti’ iniziano a funzionare, altrove ancora no
Il primo bersaglio di eventuali mancanze sono sempre i Comuni, ma sarebbe bene tenere presente che non sempre il mondo associativo è indenne da responsabilità
Il ‘campanile’, tanto per dirne una, non esiste solo da Comune a Comune, con effetti deleteri da me più volte sottolineati (le strategie di promozione di vallata devono essere rafforzate), ma anche fra frazione frazione di uno stesso comune. Il campo dove tale sentimento è più spiccato è poi proprio quello associativo, dove dietro alle buone intenzioni si nasconde troppo spesso una rivalità fatta di miserabili ripicche, sabotaggi o, nella migliore delle ipotesi, assenza di volontà di collaborazione. Troppo spesso manca il dialogo e la voglia di lavorare insieme, unendo le forze e moltiplicandole proprio grazie all’unità. La politica poi c’entra fin troppo e spesso si cambia atteggiamento in base a chi si ha davanti, sia esso della nostra parte o dell’altra. Se a questa mancanza si unisce l’assenza di soldi e idee, che spesso c’è, il risultato è inevitabilmente sconfortante
E’ per questo che il nostro territorio, che ha la fortuna di avere un mondo associativo numericamente molto rappresentativo, ha ancora un enorme potenziale inespresso per motivazioni spesso puerili
Finchè tutti non vorranno operare nell’interesse collettivo, sperando ancora di mungere dalle casse di qualche comune senza dare nulla di davvero utile in cambio, le cose non potranno migliorare. Prima di chiedere bisognerebbe proporre
Allo stesso modo i Comuni sono chiamati a superare definitivamente la pratica delle elargizioni a fondo perduto per tenersi buoni importanti ‘bacini di voti’. Così non si costruisce nulla, nemmeno più una rielezione sicura