{rokbox title=| :: |}images/tifosespagna.jpg{/rokbox}Spagna – Olanda: questo è stato il verdetto del campo e domenica sera queste due compagini, dal gioco totalmete diverso, si giocheranno la vittoria di questa rassegna sudafricana. Due squadre non proprio abituate ai grandi appuntamenti, a parte l’ultimo Europeo vinto dalle Furie Rosse due anni fa. Speriamo che l’emozione non giochi loro un brutto scherzo e che ci regalino una finale degna di questo nome.
La partita di ieri è stata altamente deludente, non tanto da parte spagnola, bensì sul versante teutonico; una squadra diametralmente opposta a quella che aveva surclassato, nel vero senso della parola, Inghilterra prima ed Argentina poi, rispedendo a casa la boria di Lord Capello e facendo versare lacrime amare a Don Diego Armando Maradona. La Germania ha attuato una tattica troppo attendista, mentre la Spagna ha creato più di un’occasione da rete, mettendo in seria difficoltà la retroguardia germanica. In parole povere, la Spagna ha fatto la partita e la Germania no! Certo, questa tattica avrebbe anche potuto premiare i tedeschi che, con un po’ di fortuna, sarebbero potuti arrivare ai calci di rigore, sfruttare la stanchezza iberica ed arrivare in finale, ma non sarebbe stata una conclusione giusta; e così la bandiera spagnola e del Barcellona, Carles Puyol, con una perfetta inzuccata su corner, lui che non è certo un gigante, ha fatto secco l’estremo difensore Neuer a poco più di quindici minuti dalla fine. Un’elevazione che sembrava non finire mai, il piccolo e riccioluto Puyol che sovrastava i giganti tedeschi, impattava perfettamente il pallone e lo infilava la’ dove il numero uno tedesco, nonostante un estremo tentativo, non sarebbe mai potuto arrivare. Uno a zero e festa spagnola, il resto è stata pura accademia, con la Germania che, poi, non ha avuto la forza necessaria per cercare di agguantare il pareggio, mentre la compagine di Vicente Del Bosque, più di una volta, ha avuto l’occasione per raddoppiare. E così la popolazione spagnola ha festeggiato con fiumi di sangria, mentre quella tedesca ha affogato i dispiaceri nella birra e magari divorandosi un po’ di crauti e wurstel.
Non vorrei essere nei panni del polipo che aveva indicato la vittoria spagnola. E’ probabile che oggi, in quel ristorante, il piatto del giorno sarà una bella insalata di polipo, che, fra l’altro, in questo periodo si mangia anche volentieri.
Alla prossima, amici lettori