Le prime due partite del pomeriggio mondiale non avevano entusiasmato i palati fini degli amanti del calcio, ma il match serale ha, finalmente, dato una scossa a questa rassegna sudafricana.
Eravamo partiti con Algeria – Slovenia, dove i nordafricani erano riusciti a mettere in difficoltà la squadra che avevo pronosticato come fantasiosa perché composta da giocatori, presumibilmente, talentuosi della ex Jugoslavia, ma così non è stato, perché sono stati gli algerini, seppur non entusiasmanti, a mostrare le giocate migliori. Quando, però, la partita, sembrava avviarsi su un comodo risultato ad occhiali, una papera del portiere algerino Chaouchi ha regalato i tre punti, non proprio meritati, alla compagine slovena.
Nella partita delle 16, Serbia e Ghana hanno dato vita ad uno spettacolo avvilente, dove solo un rigore, letteralmente regalato con un fallo di mani ai limiti della follia di Kuzmanovic a pochi minuti dal termine, ha datoi tre punti alla squadra africana, che, tutto sommato, ha fatto vedere un qualcosa in più. Anche in questo caso, la presunta maggior classe della squadra serba, in cui milita, fra gli altri, Stankovic, è andata a farsi friggere.
Finalmente, nella partita delle 20e30, si è visto uno spettacolo più che decente, con la Germania che, a parte i primi 5 minuti di gioco, ha letteralmente preso a pallonate la malcapitata squadra australiana. Quattro le reti dietro le spalle del malcapitato portiere australiano, ma avrebbero potuto essere molte di più, se Miroslav Klose non si fosse divorato almeno altre tre nitide occasioni. Solo per farvi immaginare la potenzialità dell’attacco tedesco, i quattro attaccanti andati a segno ieri sera hanno tutti una media, in Nazionale, di almeno un goal ogni due partite. La squadra tedesca ha giocato un calcio scintillante, veloce, profondo, senza dare respiro alla manovra australiana. Squadra oceanica nemmeno lontana parente di quella che, quattro anni fa in Germania, mise alle corde l’Italia di Lippi che, stasera, ricordiamolo, farà il suo esordio in un clima di scetticismo generale, contro il Paraguay che, invece, si dimostra molto sicuro di fare il colpaccio.
E’ tornato, finalmente, il Gran Premio del Canada, uno dei più spettacolari e uno dei più suggestivi, paesaggisticamente parlando, visto che il circuito si trova immerso nel verde ed in mezzo a uno dei tanti laghi che contraddistinguono il Canada.
Venendo al GP, non si può dire che siano mancate le emozioni fin dal primo giro, anzi dalla partenza, in cui Alonso è riuscito a guadagnare una posizione, mentre Massa, anche lui autore di un buono spunto, si è trovato coinvolto in un incidente che, ahilui, lo relegato in fondo allo schieramento. Alla cosiddetta “ curva dei campioni “, già al primo giro, è uscito il kamikaze Kobayashi, ma, permettetemi una battuta, per ora il giapponese, del campione, non c’ha proprio nulla.
Questo Gran Premio d’oltreoceano è stato caratterizzato dai continui cambi di gomme, da morbide a dure e viceversa, causando cambi di strategie in corsa, ma, alla fin, i protagonisti sono stati sempre gli stessi. Alonso è stato un buon protagonista di questa gara, ma poteva esserne un ottimo protagonista. Ai box aveva compiuto una manovra spettacolare ai danni di Hamilton ma, poi, ha perso due posizioni, a causa di doppiaggi, in favore dello stesso Hamilton e poi di Button, che lo hanno fatto scivolare in terza posizione. Le due Red Bull, per una volta, non sono mai state particolarmente competitive e si sono dovute accontentare delle due posizioni ai piedi del podio, con Vettel quarto e Webber quinto. Hanno completato la zona punti Nico Rosberg, il costante Robert Kubica, l’ottimo svizzero della Toro Rosso, Buemi, che è stato anche in testa per circa un giro, e le due Force India di Liuzzi e Sutil, che, proprio nelle fasi finali, hanno sorpassato uno Schumacher in piena crisi, con il panzer tedesco, resosi protagonista di una manovra alquanto scorretta nei confronti di Massa, arrivato in zona punti e poi buttato fuori dal pilota tedesco a meno di cinque giri dalla fine, con il brasiliano che è dovuto rientrare ai box per sostituire l’ala anteriore. Sfortunato il russo Petrov, rientrato due volte ai box per “ drive through “, a causa di partenza anticipata e di un incidente in cui è stato coinvolto. Peggio di lui, Trulli, ritirato per problemi ai freni e Bruno Senna, che, per ora, del mitico zio, ha solo il cognome.
La classifica piloti vede in testa il duo Mc Laren, con Hamilton che precede di tre punti Button, poi abbiamo Webber, Alonso e Vettel. La classifica costruttori vede davanti la Mc Laren, seguita da Red Bull e Ferrari.
Alla prossima