Domenica è il giorno delle elezioni provinciali, un appuntamento al limite del surreale in cui non possono votare tutti i cittadini, ma solo i consiglieri comunali, una sorta di ‘privilegio’, riservato solo a un piccolo gruppo di persone delle quali anche io mi ritrovo a far parte . Un privilegio sostanzialmente inutile, anche a causa di un complicatissimo sistema di ‘voto ponderato’ che di fatto rende il risultato già scritto e azzera il peso dei Comuni più piccoli, trasferendo il peso delle decisioni nei calcoli matematici e nelle spartizioni delle segreterie di partito
Anche se non condivido la Riforma posta in essere dal Governo andrò comunque a votare: lo farò perchè sento in me il dovere di rispettare comunque le istituzioni e soprattutto i savinesi che mi hanno votato nelle elezioni comunali di 2 anni fa, permettendomi di entrare in consiglio. Andrò a votare anche per rispetto dei miei nonni e di tutti quelli che, come loro, hanno lottato per il diritto di voto, cancellato adesso nel nome di una bislacca ‘spending review’.
La mia sarà però una scheda bianca, la mia personale scelta di protesta contro una riforma che considero profondamente anti-democratica oltre che totalmente improduttiva in quelle che volevano originariamente esserne le intenzioni
Erica Rampini – Assessore Comune di Monte San Savino