Nove ore di attesa vana al pronto soccorso dell’ospedale cortonese della Fratta, poi lo rimandano a casa senza esser visitato: è accaduto l’altro giorno, con tanto di intervento dei carabinieri, e ora il Vicepresidente della Commissione sanità StefanoMugnai (Pdl) e il Vicecapogruppo Vicario del Pdl in Consiglio regionale Paolo Enrico Ammirati vogliono vederci chiaro, al punto da aver presentato proprio questa mattina un’interrogazione rivolta alla giunta regionale invitandola a mettere nero su bianco le proprie spiegazioni.
«Quanto è accaduto lunedì scorso al pronto soccorso del nosocomio cortonese – spiega infatti Mugnai – è solo uno dei tanti episodi simili che ormai da mesi si verificano in Toscana. E’ tempo che la Regione la smetta di parlare di modello toscano della sanità e prenda misure, dalla capillarizzazione dell’assistenza territoriale in avanti, che restituiscano ai pronto soccorso toscani piena efficienza».
Ma intanto, oggi, l’attenzione dei due esponenti del Pdl è puntato sull’ospedale della Fratta. Quattro i quesiti che Mugnai e Ammirati, attraverso la loro interrogazione, sottopongono al governatore toscano Enrico Rossi e all’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. Innanzitutto si chiede «cosa effettivamente sia accaduto al pronto soccorso della Fratta il 29 agosto scorso» e «quali siano i turni medici e infermieristici al pronto soccorso della Fratta per i mesi di agosto e settembre». Poi, però, Mugnai e Ammirati vogliono anche soluzioni concrete sia dalla Asl 8 di Arezzo che dalla Regione. Per questo domandano «quali iniziative l’azienda aretina intenda adottare prendendo in considerazione l’aggiornamento del sito web aziendale con il monitoraggio dei tempi di attesa nei pronto soccorso dell’azienda sanitaria». Infine, gli esponenti del Pdl chiedono «quali siano le azioni ed iniziative che la giunta intende intraprendere per far rispettare i criteri di appropriatezza temporale, professionale e clinica per l’erogazione delle prestazioni ai pronto soccorso e ai punti di primo soccorso regionali, soprattutto a coloro che pagano un ticket di importo fino a 50 euro per i codici meno prioritari»