Oggi su internet si trova quasi tutto. E’ piuttosto facile, è economico, quasi gratis. Si trova anche l’integrale ricorso alla Consulta per conflitto di attribuzione promosso dal governatore della Toscana Enrico Rossi ( che per comodità chiameremo signor Rossi), contro lo Stato italiano in persona del Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore.
Come noto a tutti il ricorso tende a far dichiarare alla Corte Costituzionale che la Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Toscana non ha diritto a richiedere i conti giudiziali ai gruppi politici in Consiglio regionale e sopratutto tende ad annullare i sette decreti della Corte dei Conti che in data 10 luglio 2013 richiedono il deposito ai capigruppo dei giustificativi di spesa.
Il ricorso del signor Rossi viene depositato in cancelleria l’11 ottobre 2013 e il signor Rossi viene rappresentato e difeso dall’avv. Bora, dell’avvocatura della Regione, e dal Prof. Avv. Cecchetti, con studio in Roma.
Il signor Rossi in quanto presidente pro tempore della Giunta regionale decide che è meglio prendere tempo ricorrendo alla Consulta invece di dare , se non altro per trasparenza amministrativa e politica, gli scontrini delle spese ad un organo, la Corte dei Conti, che deve per legge fare questo è basta.
Sedici regioni su venti sono alle prese con le spese pazze fatte alla faccia dei cittadini.
Invece il signor Rossi, che ultimamente lo troviamo in giro per la Toscana a parlare di trasparenza e a sfoderare il classico repertorio di belle parole, non rende conto a nessuno.
Neppure alla Corte dei Conti…un grande!
Ma il grande lo faccia con i soldi suoi cominciando a pagare con i soldi suoi le spese legali.
Poi consegni i giustificativi di spese alla Corte dei Conti e li metta in rete.
Così domani su internet si troverà tutto!
Avv. Domenico Nucci, Senza Partiti
[.noresp.]