Sono sicuro che se qualcuno non della Valdichiana leggesse un titolo come quello di oggi sul nostro sito (“Palio della Nana fermato dagli animalisti“) non riuscirebbe a trattenere una fragorosa risata.
“Ahahahah la nana….”. Già lo vedo riempirsi la bocca.
No ragazzi, non scherziamo. Da noi la Nana è la Nana. Un’istituzione, che va tutelata e preservata. Come la vacca in India. Con la piccola differenza che dopo averla tutelata ben bene noi la Nana ce la mangiamo.
Di fronte a questa grande verità è arrivata la protesta animalista di Montagnano, peraltro andata a buon fine visto che il palio è stato bloccato con l’intervento ingente delle forze dell’ordine.
Non si rispettavano le prescrizioni di legge, scrivono gli animalisti festeggiando quella che per loro è una grande vittoria in una battaglia che durava da anni e anni e che era andata avanti anche a carte bollate.
Centinaia (o migliaia?) di nane erano state cotte e mangiate alla sagra a Montagnano nei giorni precedenti, come pure in tante altre sagre analoghe in giro per la Chiana, ma almeno si è riusciti a salvare dai maltrattamenti quelle (pare quattro, ma anche fossero otto poco cambierebbe) che erano destinate alla gara.
Che dire?
Le associazioni animaliste ultimamente sono in grande spolvero nella nostra provincia dopo la dipendente “obbiettrice” del Comune di Cortona apprendista vegetariana che non voleva dare i tesserini ai cacciatori per non rendersi partecipe di “un massacro”.
Personalmente non nutro particolari simpatie per la caccia, ma è anche vero che la selvaggina la magno e anche volentieri. E magno anche la nana, e volentieri, anche se preferisco la bistecca.
Ecco quindi che, conscio delle contraddizioni del mio vivere quotidiano, non posso far altro che evitare giudizi drastici e invocare il buon senso. Il buon senso che mi fa pensare che ora, con l’aria che tira, sarebbe forse più utile impiegare le proprie forze e la propria passione civica e civile in ben altre battaglie.
Ma d’altra parte per un animalista tutti gli esseri viventi sono uguali e un uomo vale quanto una nana. E allora c’è poco da stare a discutere