Ho letto con interesse la lunga lettera pervenuta stamani dal PD di Castiglion Fiorentino in cui l’intera Segreteria capeggiata da Antonio Aurilio si è autosospesa dal partito (in parole povere: si è dimessa). Un testo complesso, pieno di sfumature. Direi anche faticoso per un’analista politico per le tante cose che ha dentro. “In fondo me lo merito” ho pensato mentre la leggevo “a furia di fare appelli perchè si utilizzi un linguaggio non semplicistico, ecco una letterona di quelle che hanno bisogno della traduzione“. Provo a farla qui di seguito, premettendo ovviamente che come qualsiasi traduzione essa sarà opinabile e discende inevitabilmente da una mia personale interpretazione
La lettera, come è ovvio che sia, parla del PD castiglionese e del suo futuro in vista delle prossime elezioni amministrative del Maggio 2014.
In questo momento esso ha ancora una forza numerica importante, anche se assottigliata nel susseguirsi dei vari episodi successivi alla fine dell’era brandiana, ma nell’ultimo congresso (fine Ottobre scorso) la partecipazione c’è stata.
In quel caso s’è visto il primo segnale esterno di una “divisione” (termine usato nella lettera). I candidati al congresso erano Antonio Aurilio, consigliere comunale e Angiola Lucini, ex assessora della giunta Brandi. Ha vinto Aurilio, di poco (144 a 125) e subito dopo le “divisioni” si sono sentite anche in consiglio comunale. Alcune scelte dell’amministrazione (vedi i parcheggi a pagamento) hanno poi gettato benzina sul nuovo fuoco, donando uno spazio di discussione ampio dove dispiegare il dissenso.
Quindi a Castiglioni il rischio che a breve ci si ritrovi di nuovo con 2 PD, o perlomeno con un PD spaccato a metà, è forte. Anzi, a giudicare dal gesto della Segreteria che si dimette dichiarando di farlo non come resa, ma piuttosto come difesa della linea seguita fin qui, forse esistono già 2 PD che potrebbero arrivare ad uno scontro frontale vista la concomitanza con le amministrative di Maggio e la possibilità di scegliere le candidature a Sindaco attraverso le elezioni primarie (che la Segreteria PD ritiene rischiose) a fine Febbraio
Ma quali sono le 2 parti in conflitto?
Nella lettera si cerca di evidenziare una contrapposizione fra vecchio e nuovo utilizzando la parola rinnovamento, ma andando oltre, senza andare a esaminare gli iscritti (evidentemente divisi, come il risultato congressuale ha confermato) e restando sui livelli per così dire “istituzionali” ci risulta che da un lato c’è la Segreteria PD recentemente eletta e ora autosospesasi, la Giunta Comunale ancora in carica, una parte dei consiglieri comunali; dall’altro ci sono gli ex amministratori della precedente era, alcuni consiglieri comunali
Ma qual è il nocciolo del problema?
All’origine vi è, a mio avviso, oltre a differenze di vedute su scelte amministrative recenti e sulla questione ex-Sadam, soprattutto la questione del debito castiglionese. Anzi: più che altro si discute sulla dichiarazione di dissesto, percorso avviato dal Sindaco Cesarini con annesse sue dimissioni (fine estate 2011). Accantonata in un primo momento per recuperare unità (e la mossa ha funzionato, vista la successiva vittoria elettorale di Bittoni nel 2012) la tematica è poi ritornata sul piatto. Pur se blandamente le scelte di Cesarini sono state col tempo progressivamente “avallate” dalla Giunta Comunale Bittoni-Fabianelli e da coloro che hanno guidato il PD castiglionese negli ultimi tempi. Sempre chi ha guidato il PD negli ultimi tempi ha in qualche modo (blandamente) “ammesso” le responsabilità del partito nel passato, come peraltro confermato nella lettera. La controparte, invece, la pensa in modo diverso e ha iniziato a dichiararlo anche sui giornali: secondo questa versione il dissesto si poteva anche evitare e a rinforzare la tesi viene in soccorso il veloce evolversi del risanamento e episodi quali lo “sconto” fatto da Aisa al Comune rispetto al noto debito di 2 milioni di euro.
E ora che succede?
La Segreteria PD si è dimessa e il partito è adesso senza guida a pochi mesi dalle elezioni e uno e mezzo dalla possibilità delle primarie. Sarà quindi il livello provinciale del partito a dover “commissariare” il circolo e a occuparsi di gestire una situazione che, di qui ai prossimi mesi, si preannuncia ancora una volta esplosiva e soprattutto con grandi sorprese possibili. Perchè a Castiglioni, come ha scritto un collega, davvero non ci si annoia mai