Dopo il diniego del Giudice del Tribunale di Arezzo alla proposta di concordato si attende la data del 22 Ottobre in cui nuovamente vi sarà un pronunciamento sul futuro dell’azienda Cantarelli. Il concordato, come si ricorderà, prevedeva la creazione della newco “SS71 produzioni” e l’ingresso dello stilista Emiliano Rinaldi come direttore creativo e amministratore delegato.
Si contava sull’assunzione di 180 degli attuali 270 dipendenti, mantenendo attivo il solo di stabilimento di Terontola (chiudendo Rigutino), con l’applicazione di contratti di solidarietà e cassa integrazione per gli esuberi
Uno scenario non certo bellissimo, ma comunque confortante perchè manteneva in vita il marchio, salvava molti posti di lavoro e apriva una prospettiva di rilancio. Intravedendo qualche sprazzo d’azzurro in un cielo plumbeo con ottimismo a Terontola la produzione era stata riavviata, con tanto di inaugurazione a cui avevano partecipato amministratori locali e regionali e parlamentari
Il ‘No’ del giudice ha però posto nuovamente la situazione in stallo e attualmente l’ipotesi che circola è che si decida per l’amministrazione straordinaria, elemento in cui la conservazione dei posti di lavoro diventa un elemento non garantito
Si è sperato in questi giorni in un qualche acquirente pronto a rilevare l’azienda, leggendone fino a oggi, quando la Cisl ha cantato una sorta di ‘de profundis’ all’ipotesi “cessione ramo d’azienda”. A essa la dirigenza ha replicato ribadendo che le trattative vanno avanti, pur in una situazione molto difficile
In questo quadro drammatico ci sono però dei punti fermi:
– La forza e il prestigio del marchio, la qualità del prodotto, la competenza delle maestranze, la grande voglia di ripartire.
– La centralità del tessile di qualità e di un’azienda come Cantarelli nella nostra economia locale
– La politica che da un’iniziale ‘sonnolenza’ (di cui parlai con toni polemici durante l’estate) si è attivata, favorendo nel contempo la messa da parte di atteggiamenti strumentali di chi fa opposizione. Il clima è ora diverso, con più attenzione, meno concorrenza elettorale e più reale voglia di collaborare. Non è detto che sia troppo tardi
La richiesta di un Consiglio Provinciale speciale sul tema, fatta dal Sindaco di Cortona Basanieri, così come altre proposte simili lanciate da altri soggetti politici (un consiglio comunale aperto, la riunione congiunta dei consigli comunali di Cortona e Arezzo ecc.), è un’iniziativa che incentiva la logica secondo cui la questione Cantarelli non riguarda solo la nostra vallata, ma tutto il territorio aretino (e del Trasimeno, in verità), deve essere seguita attivamente da tutti gli organismi istituzionali, fino ai vertici parlamentari, mantenendosi anche al centro del dibattito politico, istituzionale e giornalistico. Tale proposta non merita quindi di essere lasciata cadere e rappresenta quantomeno una base di partenza
Resti quindi come punto fermo, qualunque sia la decisione del 22 Ottobre, che non si deve abbassare la guardia o spengere i riflettori. Anche per evitare che le cose vadano diversamente rispetto a quanto successo in passato, ad esempio sulla ex Sadam