Un giovedì da ricordare quello del Mix Festival anno 2017. Se il dibattito social è tutto intorno allo scarso numero di biglietti venduti per i Boomtown Rats e alla stretta “poliziesca” della quale hanno fatto le spese principalmente i commercianti (in base alle nuove disposizioni della Prefettura il Sindaco ha emanato un’ordinanza molto stringente per chi somministra bevande in bottiglie e bicchieri di vetro… e non sono mancate le multe da parte della Municipale, magicamente ricomparsa di notte) noi preferiamo parlare del Festival, che ci ha regalato un’altra giornata piacevole.
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La mattinata alle Logge del Teatro col buon Lupetti che parlava di Bowie con Luca Garrò (idolo assoluto) ha toccato vette di epicità quando si è cercato di codificare il concetto di genio. Mica semplice… Dopo un gran dibattere siamo arrivati alla conclusione che fra i requisiti di un genio deve esserci anche il saper rubare: prendere buone idee di altri e metterle a frutto meglio di coloro a cui le si ruba. Con buona pace di chi subisce il furto.
Ma a parte questo l’intervista è stata vivace e la bio di Bowie scritta da Garrò è un bel prodotto, buono sia per i neofiti che per i fan alla ricerca spasmodica di qualcosa in più sul loro mito. Perla assoluta la reminescenza Lupettiana della “Zerolandia“, pizzeria cortonese anni 80 in cui campeggiavano gigantografie del nostro Renatone e del Duca Bianco. Bei tempi, gli anni 80…
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Il pomeriggio è stato contrassegnato da salti di programma: niente incontro delle 17 su Wattpad, si aspettava Luca Barbareschi alle 18, ma è rimasto bloccato sulla A1 e a quel punto si è planati dritti alle 19 con il Presidente del Senato Pietro Grasso intervistato da Paola Saluzzi.
Auditorium di Sant’Agostino strapieno e un Grasso che nel libro “Storia di sangue, amici e fantasmi” parla di sè stesso e dei suoi colleghi e amici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino raccontandoli prima di tutto nella loro dimensione di “persone” prima che di magistrati. Persone straordinarie, ovviamente, ma anche normali in tante cose.
Normali per sentire ancora la voglia di andare a fare la spesa, di parlare con l’edicolante alla mattina, di provare per qualche minuto la sensazione di una vita qualsiasi senza l’assillo della scorta o il terrore di finire ammazzati. Borsellino, ad esempio, una volta confessò a Grasso che avrebbe voluto fare il portiere di un qualche palazzo: “Così potrei stare lì comodo, vedere chi entra e chi esce, parlare con tanta gente…“.
Persone straordinarie, però, per riuscire in imprese sovrumane quali il “Maxi – Processo” che per la prima volta sancì l’esistenza in Italia di qualcosa chiamato Mafia, qualcosa che c’era da un bel po’ di tempo, ma che in tanti ancora si ostinavano a negare. Proprio su quel Maxi-Processo cambiò per sempre la vita di Grasso: accettò di essere il “giudice a latere” sapendo bene che nulla sarebbe stato come prima, che il futuro sarebbe stato contrassegnato da poche cose: il lavoro, la scorta sempre al tuo fianco, continue minacce, l’inevitabile paura e il non arrendersi mai, nemmeno quando è il momento della sentenza e devi stare chiuso in Camera di Consiglio ininterrottamente, senza contatti col mondo esterno, per 35 giorni. Altro che il Grande Fratello…
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Luca Barbereschi ha poi “recuperato” nel chiostro alle 20.30, parlando del suo libro – biografia (che preferisce definire romanzo) Cercando segnali d’amore nell’universo. E’ un uomo straordinariamente colto, con un’innata capacità di farsi ascoltare e risultare interessante. Il suo parlare è fatto di continue citazioni, un po’ in ogni lingua, e la sua storia non è certo quella di un comune mortale. Peccato che dopo 10 minuti molto interessanti Maurizio Bono, l’intervistatore, gli abbia chiesto qualcosa sul Teatro in Italia… d’improvviso si è svegliata la belva e il tema del contendere (da quel momento piuttosto acceso) è finito su terreni assai distanti dal libro. Ma noi Irons vogliamo continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno e conserviano nel cuore i primi 10 minuti in cui è stato tirato in ballo uno dei nostri più grandi idoli: Gianni Minà.
Immaginatevi un Barbareschi giovanissimo che fa il “portaborse” a Minà e per conto del Sommo va a intervistare Cassius Clay, gli chiede “come si fa a essere campioni?” e lui gli rifila un destro allo stomaco. Glielo dà piano, ma lo mette comunque ko. Barbareschi si rialza a fatica e a quel punto il buon Cassius sentenzia: “Per essere campioni bisogna rialzarsi sempre!“.
Peccato che non sia venuto fuori nulla su Cannibal Holocaust, capolavoro del nostro cinema “di serie B” in cui, sempre giovanissimo, Barbareschi ebbe una parte memorabile… forse se non fosse arrivata quella domanda sul teatro avremmo realizzato anche questo sogno…
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La chiusura è stata dei Boomtown Rats di Bob Geldof. Che dire? Vero che non c’era molta gente, vero che la band riformatasi da poco (a Cortona in data unica italiana) non è certo fra le più memorabili della storia, ma il concerto è stato potente. Rock senza compromessi, col 66enne Geldof che c’ha messo l’anima e la band che ha pestato senza pietà. Avevano voglia di ritornare sul palco e si sono tolti questa soddisfazione, godendosela senza risparmiarsi. Sicuramente il concerto più hard mai sentito in Piazza Signorelli, almeno a nostra memoria. E, nel complesso, un bel concerto.
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E oggi che c’è?
- Ore 10.30 e 12 Palazzo Ferretti a pagamento Le guarattelle di Pulcinella. Spettacolo di burattini di e con Luca Ronga; scene e burattini a cura di Brina Babini; per adulti e famiglie
- Ore 11.30 Logge del Teatro Signorelli I fantasmi del parco accanto con Daniela Mattalia e Alessandra Tedesco
- Ore 15 Teatro Signorelli Proiezione del documentario David Lynch: The Art Life (replica alle 23.30)
- Ore 17 Sant’Agostino Quando la letteratura incontra la sofferenza con Michela Marzano e Alessandra Tedesco
- Ore 18 Sant’Agostino All’ombra del dottor Živago con Biagio Goldstein Bolocan e Fausto Bertinotti
- Ore 19 Sant’Agostino La vita è bella, la musica è pericolosa con Nicola Piovani e Giorgio Battistelli
- Ore 21.30 Piazza Signorelli a pagamento Concerto di Max Weinberg & Siena Jazz University with special guests Marina Rei and Jill Hennessy