Che io sappia non esiste branco di animali guidato da una femmina, né una umana tribù, come d’altra parte una famiglia, tant’è che esiste la parola capofamiglia e non il suo equivalente al femminile, anche se di fatto tutte le famiglie, fino a qualche decennio fa e molte ancora oggi, non sarebbero state in equilibrio senza il potere occulto della donna.
Ma le donne, nel mondo postindustriale sempre più avranno un ruolo determinante, superiore a quello dei maschi, nella produzione della ricchezza, che, per quanto tendiamo ipocritamente a posporre ad altri valori sociali, è sempre stata e rimarrà per molto tempo ancora la misura di riferimento per tutte le nostre valutazioni socio-economiche e politiche.
Come la maggior parte degli analisti esperti di questi problemi sostengono, si apre nel futuro di medio termine uno scenario in cui nel mondo del lavoro dematerializzato le donne prevarranno sugli uomini per capacità e redditività e quindi tenderanno a sostituirli alla guida degli organismi produttivi e finanziari, assumendo nei paesi sviluppati una inequivocabile funzione di leadership.
Questo processo le condurrà inevitabilmente alla guida culturale e politica delle nostre società, costringendo finalmente la nostra specie, per tanti versi ancora primitiva, ad abbandonare la strada della violenza e della competizione basata sulla forza, militare o finanziaria che sia, e a sperimentare nuovi sistemi di convivenza, basati sulla inclusione e il reciproco accudimento.
Mi auguro che questo, che oggi percepisco come un auspicio, diventi per tutti nel futuro il significato dell’otto marzo.
Grazie “donne” per il tantissimo che avete finora fatto per tutti noi, ma soprattutto per quel che, magari ancora talvolta inconsapevolmente, farete nel futuro liberando il mondo della nostra virile bestialità, che pur utile sarà stata, ma che oggi non si sopporta più.