{rokbox title=| :: |}images/tottiespulso.jpg{/rokbox}Oggi da Bastiancontrario mi trasformo, forse, in moralista e banalizzatore. Ma è impossibile restare in silenzio di fronte allo spettacolo indecente offerto, in campo e dopo, da Roma e Inter in occasione dell’ultima finale di coppa italia. Da juventino, in verità un po’ frustrato da una stagione deludente, speravo di gustarmi (in chiaro, sulla Rai, finalmente…) una bella partita di calcio e una bella serata di sport. Più che il calcio, invece, ho visto I CALCI.
Non voglio tornare sugli episodi (una sequela praticamente infinita di cazzotti, risse, urla, calcetti sulla testa ecc ecc culminata col clamoroso calcione di Totti a Balotelli) ma voglio solo chiedermi una cosa, e la chiedo anche a voi lettori. Può essere giustificato tutto questo? Possono gli ingaggi miliardari, la tensione a mille causata sia dall’atto sportivo che da tutto quello che c’è intorno (giornali, pressione del pubblico, interessi di sponsor ecc ecc) rendere giustificabili certi folli comportamenti? Si può arrivare a definire il gesto di pura violenza di Totti (che non è certo l’unico colpevole della serata!) come una reazione “dovuta alla frustrazione”, quasi assolvendolo da ogni colpa? A mio avviso no. Non ci può e non ci deve essere giustificazione.
C’è chi dice che il calcio, anzi questo calcio, in fondo sia lo specchio della società. Una società fatta di crescente arroganza, violenza, verbale e fisica. Una società che parla linguaggi sempre più spiccioli, che dimentica il rispetto. Inevitabile quindi che risse e calcioni abbiano preso campo sul campo dell’Olimpico mercoledì sera. Inevitabile, dicono. Per me, invece, il calcio è ancora una sport e soprattutto potrebbe e dovrebbe essere ancora un’occasione formativa, di crescita collettiva. Forse chi guadagna miliardi e rappresenta (purtroppo) per molti, specie giovanissimi, un modello di vita, un esempio da seguire, farebbe meglio a controllarsi i nervi. Insomma, farebbe meglio a cercare di dare il buon esempio, non quello cattivo. I risultati si vedono subito. Basta andare a vedere su Facebook, il social-network ormai ridotto a poco più che un bestiario e stupidario della peggior Italia: Totti è già diventato l’idolo degli anti-Balotellisti. “Hai fatto bene”, scrivono molti. Senza alcun pudore nè vergogna.