{rokbox title=| :: |}images/italia2.jpg{/rokbox} Senza fare i criticoni come troppi sono, preda di altalene psichiche da tifosi, tenendo ben presente che se entrava l’ultima palla di Pepe o ci davano il gol-fantasma di Quagliarella e facevamo 3-3 tutto sarebbe stato diverso, si può dire che c’è mancata la testa e c’è mancato il fisico. Ovvero le due cose fondamentali, insieme al culo, per vincere un campionato del mondo di calcio. In cambio abbiamo avuto pannoloni e bombole d’ossigeno. Vi spiego perchè
La testa, e lo vedo ogni giorno sulla mia pelle di studente, si acquista con l’esperienza. Non sempre capitano i miracoli e non sempre gente inesperta tira fuori il carattere da persona navigatissima. Il problema è che a parte 3 o 4 soggetti reduci dal 2006, fisicamente scoppiati, nessuno della nostra nazionale aveva alle spalle un’esperienza internazionale pesante e tale da far dimenticare l’emozione. Noto come detto sulla mia pelle che ogni esame è meno terrorizzante del precedente perchè via via ti abitui a certe tensioni e situazioni. Chi gioca nella Samp, o nella Fiorentina, o nel Palermo, o nel Napoli, o nella disastrata Juve di quest’anno, non ha avuto tante occasioni di farsi le ossa nelle grandi tensioni delle partite internazionali. Di conseguenza siamo scesi in campo col pannolone, per usare un eufemismo. Marchetti su tutti. Poveretto, pensate voi arrivare al mondiale con la testa proiettata a poco più di una rilassante vacanza e ritrovarsi in campo. A quell’età e dopo aver giocato nel Cagliari che al massimo c’ha da salvarsi. Quindi la “colpa” di parte del fallimenti si potrebbe quasi dare a Moratti e a chi a suon di soldi ha imposto la logica delle squadre infarcite di campioni stranieri….
Il fisico, pure quello, c’è mancato. Gli altri correvano, noi eravamo incollati a terra. Cosa sia stato non si sa. L’altura? Una preparazione sbagliata? La stanchezza del campionato? La Nutella del cuoco della nazionale? Boh…. Comunque l’anno scorso nella pietosa esperienza della Confederations Cup, chiusa peraltro in modo più degno di questo (lì almeno battemmo gli Usa prima di due figure barbine con Egitto e Brasile), era andata esattamente allo stesso modo. Vecchi vecchi e giovani vecchi….una nazionale con la bombola d’ossigeno, come scritto genialmente da qualcun altro in queste pagine.
Allora ragioniamo su questo, speriamo in Prandelli e nella cabala (dopo la Corea del ’66 vincemmo gli europei del ’68…capitasse ancora….) e cerchiamo di goderci questa estate, togliendoci i musi lunghi e la depressione. Sursum Corda!