Weekend intenso per le moto: si disputava infatti, oltre alla SuperBike, anche il Gran Premio di Gran Bretagna del Moto GP, sesta prova del Campionato del Mondo in quel circuito definito “l’università della moto”, Silverstone. Circuito nuovo, difficilissimo e spettacolare contraddistinto da curve strettissime a forte variazione altimetrica che hanno messo a dura prova non solo i piloti ma anche e soprattutto i motori.
La pioggia caduta nel giorno di Venerdì aveva impedito di mettere a punto con tranquillità le moto dei maggiori contendenti, un Sabato asciutto ha in parte contribuito alla messa a punto mentre quella caduta nel pomeriggio in gara ha messo fuori gioco subito i migliori contendenti. Prima Spiess, poi Lorenzo e infine Simoncell sono infatti rimasti vittime del bagnato.
Valentino Rossi, che non aveva mai corso su questo tracciato visto che l’anno scorso era infortunato, non ha certo brillato.
Le prove di ieri erano state dominate da un grande Casey Stoner ed una stratosferica Honda con Simoncelli al secondo posto davanti a Lorenzo, Spies, Dovizioso, Abraham e Hayden. Rossi con problemi di approccio al circuito e difetti all’avantreno era precipitato alla 13esima piazza con oltre 3,761 secondi di distacco da Casey.
Oggi in gara non c’è stata storia: Stoner ha stravinto guadagnando il primo posto nella classifica mondiale con 18 punti di vantaggio su Lorenzo. Al secondo posto l’altra Honda quella di Dovizioso, al terzo Edward, al quarto Hayden, poi Bautista con la Suzuki ed al sesto posto Rossi.
La Honda ha confermato ancora una volta che oltre a disporre di una Super RC212V ha anche due piloti ufficiali fortissimi. Cosa dire della Ducati? Rischio ogni volta di ripetermi: i meccanici dichiarano che non sanno più cosa fare per rimediare (a Borgo Panigale già lavorano per il 2012 e la futura Desmo 12 da 1000 cm3) ma va anche detto, con tutta onestà, che hanno ingaggiato un Valentino Rossi che, al ritorno in pista dopo l’intervento alla spalla, si è dimostrato poco performante del solito, quasi appagato e un po’ in disarmo, finora poco capace di coinvolgere e motivare il gruppo che lavora con lui.
D’altra parte lo stesso Valentino, con grande onestà, ammette di non riuscire a guidare la Ducati attuale. Forse il folto gruppo di tecnici che ha seguito Valentino, dopo l’esperienza in Honda ed Yamaha, conosce poco il motore Desmo e trova qualche difficoltà in più nella sua messa a punto ma mentre Hayden e rimasto sui livelli del 2010 Vale è sprofondato in un girone a lui non consono.