Qualche giorno fa si è letto nella stampa locale che “non sempre l’interesse della comunità combacia con quanto stabilisce la legge e con le maglie entro cui l’imprenditoria cerca, in modo perfettamente lecito e legale, di ritagliarsi il suo spazio”. A proposito delle attività produttive in genere questo può essere senz’altro vero ma, dal momento che l’articolo si riferiva alla particolare tipologia di impresa, relativamente recente, per la produzione di energia elettrica tramite la combustione di non precisati oli vegetali e quindi di una attività fortemente incentivata con contributi pubblici, peraltro prelevati a questo scopo dalla bolletta elettrica dei cittadini, il discorso cambia e molto.
In questi casi vanno tenute in considerazione tutte le variabili che contraddistinguono una attività imprenditoriale classica da altra attività puramente speculativa.
Il momento storico che stiamo faticosamente attraversando ci induce ogni giorno a riflettere sulla differenza tra valore reale di un prodotto e valore virtuale. Senza entrare nel dettaglio della cosiddetta “economia canaglia”, che attribuisce un valore monetario anche al rischio default, scambiato sui mercati come se fosse una merce, capace di far arricchire in maniera smodata pochi soggetti a danno di tutti gli altri, Stati compresi, non è difficile distinguere tra produzione di un bene reale e mera speculazione.
Il confine tra legalità formale e illegalità sostanziale, tra azioni consentite o non espressamente proibite, tra attività d’impresa e attività parassitaria è labilissimo e pericoloso.
Nella vicenda degli impianti a biomasse di Cortona e Foiano abbiamo riscontrato molti elementi di connessione:
In entrambi i casi sei piccole ditte ( spesso individuali) affittano e smembrano in sub particelle catastali un unico vecchio immobile per istallare in ognuna un identico motore da camion ( costosissimo ?!) della potenza di 0,256 Mw per produrre energia elettrica da combustione di oli vegetali ( anche provenienti da altri continenti) con una resa stimata approssimativamente tra il 18/20 %. Tutto il resto della produzione, il calore, viene impiegato per riscaldare gli oli ( venduti da altra ma connessa ditta) e per la maggior parte disperso nell’ambiente. Uno strano concetto di cogenerazione e risparmio energetico. Uno strano, e in altri normali casi anche costoso, concetto di cooperazione tra individui, non soci , ma in stretta interconnessione.
Nel caso di Cortona , non essendo prevista alcuna misura di controllo dell’inquinamento prodotto , il nostro Comitato ha prodotto delle osservazioni tanto ragionevoli da indurre la Provincia a riaprire, ben due volte , il procedimento autorizzatorio già concluso con parere favorevole sin dall’agosto 2009. Era ovvio che la scelta di sei piccole centrali fosse finalizzata ad aggirare normative più stringenti per una sola più grande ed era ovvio che gli incentivi pubblici sarebbero stati maggiori. Ma tant’è, leggi e procedure erano state rispettate e quindi cosa pretendevano questi terroristi del comitato? Ri-ri-riatorizzati lo scorso 10 ottobre!
Quello che gli stessi ideatori del progetto di Cortona , zona Renaia, avevano definito “progetto pilota” per l’invasione della Valdichiana viene puntualmente ripresentato a Foiano, zona Renzino. Stesso schema, stesse potenze, meno difficoltà perché l’esperienza Renaia aveva loro insegnato come si presenta un progetto tecnicamente ineccepibile.
Quando stavamo per rassegnarci a continuare in solitudine una battaglia legale contro la non eticità e la scarsa trasparenza di queste operazioni , il colpo di scena ! La Provincia sospende il procedimento per le autorizzazioni degli impianti di Foiano.
Superata la fase della sorpresa, e in attesa di conoscere l’esito finale della vicenda, siamo a chiederci:
Ma le leggi e le procedure sono le stesse per Cortona e Foiano?
Può uno stesso partito, al governo in entrambi i comuni , avere due diverse posizioni?
O forse la differenza sta nelle capacità della classe dirigente, che si fa diligente nel momento in cui non dimentica i patti stretti con i propri cittadini e affronta le problematiche con persone capaci e competenti ( vedi l’assessore all’ambiente di Foiano prof .Loppi) ?
Sarà stato saggio attribuire l’incarico di responsabile ANCI- Toscana per l’energia a un Uomo di grande cultura ma competenze tutta da dimostrare?
COMITATO TUTELA CORTONA