Chi può conferire la patente di presentabilità? Chi può stabilire se si è degni di appartenere ad una Comunità? Chi può stabilire quali siano i limiti invalicabili della tolleranza, del rispetto e della buona educazione?
Andiamo con ordine.
Con qualche lodevole e rara eccezione ho avuto con i giornalisti e gli organi di informazione un rapporto sempre conflittuale.
Ho trovato le loro porte ermeticamente chiuse soprattutto quando ho formulato proposte concrete per il territorio o quando ho mosso critiche dure ma circostanziate alla classe politica locale. Cantare fuori dal coro, utilizzare un linguaggio diretto, affrontare i problemi sapendo discernere la causa dall’effetto, interpretare le esigenze della popolazione senza deformarle con l’impalpabile caleidoscopio del compromesso e della concertazione non mi ha sicuramente giovato. Mi sono molto meravigliato dell’accoglienza presso le testate giornalistiche del manifesto che ho voluto dedicare alle sconcertanti dichiarazioni del Ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. Non ho niente contro il colore della sua pelle, non sono mosso da pregiudizi razziali ma mi sono limitato soltanto ad esprimere un totale disaccordo sulle sue quotidiane esternazioni.
Ø Non condivido la sua volontà di depenalizzare il reato di immigrazione clandestina perché favorirebbe l’ingresso in Italia di tanti disperati che non avrebbero nessuna prospettiva di inserimento e di lavoro;
Ø Non condivido la volontà di concedere la cittadinanza italiana al figlio di una clandestina appena sbarcata da un gommone solo per il fatto che è nato in Italia;
Ø Non condivido il proposito, recentemente illustrato, di dare le seconde case degli italiani ai Rom per favorire il loro inserimento nella nostra società;
Ø Non condivido la proposta di destinare agli immigrati posti nella Pubblica Amministrazione.
Ø Non ritengo, come sostiene la signora Kyenge, che la nostra sia una Società “Meticcia” e non deve diventarlo affatto.
L’ultima perla è una sua intervista nella quale ha dichiarato che, se proprio dobbiamo togliere Burka e Chador alle donne islamiche che vivono nel nostro Paese, bisognerebbe, per una strampalata par condicio, impedire alle suore di indossare il velo.
Nello stesso manifesto ho fatto rilevare che il Ministro del Governo PD-PDL si è introdotta in Italia clandestinamente e che le sue tesi contrastano con gli interessi del nostro popolo. Il giornalista de “La Nazione” che mi ha raggiunto telefonicamente sul luogo di lavoro mi ha chiesto senza giochi di parole se la mia fosse una provocazione voluta, se fossi in cerca di pubblicità: nulla di tutto questo.
Intanto negli articoli apparsi sui giornali on line e sulla carta stampata il giorno seguente pochissimo risalto veniva dato ai contenuti ma moltissimo a qualche discutibile battuta: il “cesto” di banane che doveva accompagnare la Kyenge nel suo viaggio di ritorno in Congo… diventava un “casco” e, quindi, un improbabile ed ingombrante, copricapo, i suoi fratelli da 38 diventavano 380, amplificando la prolificità del suo illustre genitore ed esaltando i vantaggi, più volte sbandierati, della poligamia.
Secondo il Sindaco Vignini non sono degno di appartenere alla comunità cortonese, scrivo manifesti soltanto nel periodo estivo per scandalizzare i turisti, vengo “respinto con perdite” tutte le volte che mi presento alle elezioni.
Le cose non stanno proprio così: scrivo manifesti ininterrottamente dal 1975 e rappresento ad ogni competizione elettorale un 4% di elettori che dimostra di apprezzare e comprendere il mio messaggio politico. Ho partecipato alle elezioni amministrative del 1999 e del 2004 candidandomi a Sindaco e soltanto gli effetti nefasti del voto disgiunto mi hanno impedito di dare voce nelle Istituzioni a chi non l’ha assolutamente. Nel competizione elettorale del 1999 furono 599 i voti dati al sindaco Turenci, 535 quelli attribuiti all’ultimo consigliere designato, 528 quelli conseguiti dalla lista civica “Insieme per Cortona” collegata alla mia candidatura.
Alle ultime elezioni provinciali, nei due collegi di Cortona ho superato il 4% e sarei stato sicuramente eletto se “la Destra” avesse superato lo sbarramento del 3%.
Non riconoscere dignità politica agli avversari è un pessimo vizio della Sinistra. Non ho assolutamente bisogno di essere legittimato sul piano politico da un Sindaco che ha come interlocutore privilegiato la Lega Nord, 139 voti appena alle ultime elezioni politiche nel nostro Comune e manifesti vergognosi che definiscono l’Italia “una nazione di m….”
Credo che l’immigrazione sia un’autentica emergenza nazionale e trovo insopportabile che agli immigrati siano concessi privilegi che gli Italiani non hanno.
L’invasione sistematica ed incontrollata che stiamo subendo mette a repentaglio la nostra identità nazionale, la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra religione.
Non è un fenomeno casuale ma il lucido disegno di chi detiene le leve dell’economia mondiale e vuole distruggere le Nazioni per favorire un capitale vorace senza volto e senza nome che affama e sfrutta i popoli.
Nell’assegnazione delle case popolari, nell’accesso agli asili, nella erogazione dei servizi sociali deve essere favorito chi ha la cittadinanza italiana a cui deve essere attribuito uno specifico punteggio.
A Camucia il gestore di un Bar, nella indifferenza più assoluta è stato picchiato da tre stranieri, frequenti sono le risse tra immigrati, giovani marocchini, addirittura, hanno preso a sassate alcune auto danneggiandone una.
Di quest’ultimo episodio sono stato testimone diretto, aiutando la proprietaria a far valere le sue ragioni.
Per concludere, evitiamo di enfatizzare qualche discutibile battuta e cerchiamo di risolvere i problemi: non limitiamoci ad enumerarli, cercando facili consensi, ma sforziamoci di comprendere le ragioni, tutt’altro che casuali, dell’invasione strisciante che stiamo subendo, soprattutto dal mondo islamico.
I veri impresentabili sono gli ipocriti, gli incapaci, gli individui che cambiano idea ogni giorno e saltano gioiosamente da un partito all’altro in cerca di un’improbabile affermazione personale.
In questa incredibile vicenda ho avuto da tanti cittadini solidarietà e manifestazioni d’affetto. Mi ha addolorato il silenzio assordante di qualcuno che ha voluto prendere le distanze, accreditandosi come Destra perbene.
A dieci mesi dalle elezioni amministrative cerchiamo di non fare favori a questa Sinistra.
Non ne ha assolutamente bisogno.
Mauro Turenci
[.noresp.]