NUOVE FOTO DELLA GIORNATA DI DOMENICA
E’ una festa, con gli innamorati che si abbracciano quando ascoltano la “loro” canzone, i bambini che ballano, gli anziani seduti sulle seggioline che si sono portati da casa, e Lorenzo non vuole deludere nessuno. E ci riesce, in tre ore di set che che hanno confermato ancora una volta che in Italia così forte c’è solo lui.
Ho deciso di partire da qui, dalla citazione di Ernesto Assante, penna critica e conosciutissima di Repubblica, in chiusura della sua recensione dello show di ieri sera. “In Italia così forte c’è solo lui”: si pregano tutti i nostri concittadini a leggersi e rileggersi queste parole, anche e soprattutto coloro che appena qualche mese fa, quando Lorenzo decise di invitare i giornalisti alle prove alla Fortezza, fecero notare in modo sprezzante che non bastava chiamare Vincenzo Mollica per avere una ricaduta di visibilità su Cortona. No, forse quello non bastava. Il più grande evento musicale-culturale-sociale della Valdichiana degli ultimi 100 anni, invece, vi è bastato? Il direttore mi ha chiesto per Valdichianaoggi un commento sull’evento del 4 agosto 2013. Lo farò volentieri, partendo però dal presupposto che raccontare quello che è successo ieri è sforzo inutile. Ormai tutti sanno. Darò quindi sfogo alle sensazioni. A random.
1)“Tutti belli in piazza Signorelli”, un regalino per tutti i miei amici traversi. Qualcuno forse si sarà anche emozionato. Aveva detto che doveva essere uno show improvvisato, ma non si improvvisa un motivetto inedito dal nulla, motivetto chiuso dalla presentazione in versi di Roberto Saviano. La cui performance letteraria è stata a sua volta chiusa da Ora, una canzone fin troppo sottovalutata ma che esprime una forza gigantesca. Con quel ritmo in crescendo che ti fa alzare il culo dalla sedia e iniziare a correre. C’è sempre un filo che lega tutto, magari invisibile magari impalpabile (dal mio piccolissimo punto di vista mi ricordo la dedica a Vittorio Arrigoni nel 2011). Il filo di chi si butta nel vortice della vita. I critici diranno che è tutto così commercial-retorico. Ci sta. Chi c’era ieri, però, s’è ricreduto.
2)Il duetto cantato e danzato con la figlia Teresa. Sapete, a me ha ricordato il balletto di Celentano con Charlotte Rampling in Yuppi du (il Celentano di Una storia d’amore). Oppure le balinesi nei giorni di festa di Battiato. Il ballo è il movimento della vita.
3)Le varie dediche, tutte a loro modo emozionanti. Jovanotti ha colto la palla al balzo e ha concentrato in circa 140 minuti tutti i piccoli grandi desideri della sua carriera. Chi non sogna di dedicare una canzone a suo padre di fronte a tutta ‘sta gente?
4)”L’ombelico del mondo” con queste condizioni acustiche non rende affatto l’idea. Peccato, perché chi ieri ha sentito per la prima volta Lorenzo da vicino non sa ancora quale sia il vero ombelico del mondo.
5)Apprezzabili i diversi arrangiamenti delle canzoni, molte delle quali allungate, riviste, shakerate alla follia per aumentare l’unicità di questo evento. Che, a scanso di equivoci e false illusioni, possiamo scommettere che non ricapiterà a breve.
6)Due ore abbondantissime di concerto pazzesco praticamente gratis. E così abbiamo anche ammutolito chi aveva preventivato che cantasse 2-3 brani e arrivederci a tutti.
7)Fuori dai cancelli, aspetti organizzativi. La “Cortona in tilt” (come titolava – a ragione – Repubblica) ha retto discretamente all’urto di una folla quantificabile fra le 7 e le 10mila persone. Si sono viste code di persone a Camucia in attesa di un pullman per salire in città; si sono viste code di persone sudate in attesa di un pullman per tornarci a Camucia. Si sono viste file interminabili davanti a pizzerie e gelaterie. Ma tutto sommato la chiusura del traffico era stata martellata dai media da giorni, gridare ai disagi mi pare pretenzioso. Si sono viste, inoltre, persone scendere da Cortona a Camucia a piedi nella notte buia e calda di una domenica memorabile.
8)The day after. Incommensurabili e anche inattesi i gesti di affetto social per Jovanotti e il concerto. L’isteria di massa di cui il Lupetti ha dato un’ottima esegesi già la settimana scorsa si è trasformata in passione totale per l’idolo di casa, se non in vero delirio festoso (un esempio su tutti: la lavagnetta fuori da un noto locale che invitatava i turisti a farsi fare la foto sulla prima consolle di Lorenzo…). Ma non sono mancate ancora le lamentele, chi non ha avuto la possibilità di passare la notte in bianco ha criticato fin da venerdì la scarsità di biglietti. Critiche comprensibili. Ma non dimentichiamoci che l’evento era inserito nel Cortona Mix Festival, che il palco del festival era quello, che approntarne uno nuovo per Jovanotti avrebbe provocato un incredibile dispiego di forze e denaro e soprattutto avrebbe fatto perdere il senso dello show stesso, un regalo che Lorenzo ha voluto fare a Cortona e al festival in quanto tale. Non dimentichiamoci infine che per i concerti veri Jovanotti utilizza uno staff di 300 persone (presumibilmente pagate).