Come ormai consuetudine da ventidue anni il secondo fine settimana di agosto è il momento per il Festival delle Musiche in Val di Chiana – nelle sue tre sezioni, Festival Musicale Savinese, Festival di Musica Antica Suoni dalla Torre e Tra-dizioni e Contaminazioni – di riporre gli strumenti musicali e salutare il proprio pubblico.
La XXII edizione del Festival ha visto una vallata ancora unita nel dialogo tra cultura e territorio, valorizzando competenze e aspirazioni di ogni singolo comune, da Monte San Savino, ideatore con Officine della Cultura del Festival Musicale Savinese e ispiratore del Festival delle Musiche, con il suo impianto legato alla musica classica e ai Corsi di Interpretazione Musicale che tanti allievi richiamano ogni anno, ai Comuni di Marciano della Chiana per la musica antica, e ancora Lucignano, Cortona, Civitella in Val di Chiana, Castiglion Fiorentino e Foiano della Chiana per le contaminazioni tra stili e generi musicali. Oltre alla conferma della preziosa presenza del capoluogo Arezzo, grazie alla collaborazione con gli eventi estivi dell’Arena Eden, con un programma principalmente dedicato alla musica cantautorale.
Parlare di Festival delle Musiche è raccontare un Festival itinerante dalla durata ragguardevole – quest’anno 21 giornate – con eventi, 29 nell’edizione appena conclusasi, capaci di spaziare in oltre sei secoli di cultura musicale. Un Festival “estroverso”, dunque, che, nella sua stravaganza, mentre è in grado di attrarre un pubblico diversificato e in alcuni casi di “nicchia”, mantiene un suo forte impianto “locale”, di collegamento ai territori che lo ospitano. Volontariamente lontano dunque dai “grandi” eventi nazionali ma vicino al gusto dei turisti attratti dal fascino del “classico” in Toscana e ai cittadini dei borghi della Val di Chiana che hanno imparato a conoscerlo e a viverlo. Giovani cittadini in particolare che, insieme agli studenti dei corsi del Festival Musicale Savinese, «rappresentano la linfa vitale di questa iniziativa» come dichiarato dal Sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini, «con un pensiero affettuoso a chi non c’è più, che tanto ha dato al Festival: Franco Paturzo e Federico Bindi».
Diretta con maestria e passione da Alessandro Perpich (Festival Savinese) e Massimiliano Dragoni (Suoni dalla Torre), eccellenti professionisti che hanno trovato in Val di Chiana un luogo privilegiato per l’educazione, la ricerca e l’esecuzione musicale, la XXII edizione del Festival ha portato alla ribalta voci autentiche della vivacità culturale che permea il nostro territorio con alcune produzioni originali che hanno suscitato non poca attenzione. A partire dall’Ensemble Ubertini, realizzato da Lorenzo Antonio Iosco, aretino virtuoso che ha trovato tra Londra e Hong Kong, tra la London Symphony e la Hong Kong Philarmonic, terreno per una straordinaria realizzazione personale. L’ensemble, formato da elementi delle due orchestre, dell’Orchestra Sinfonica Castelbuono Classica e da musicisti della provincia di Arezzo, ha sorpreso il Festival con una magistrale interpretazione della “Rapsodia in Blu” di G. Gershwin con, al pianoforte, la nota pianista Gilda Buttà. Altro evento sorprendente è stato il “Matrimonio ebraico” realizzato a Monte San Savino da Enrico Fink in compagnia dei solisti dell’Orchestra Multietnica Arezzo. Originale mix tra musica, storia e cultura di un territorio che, partendo dall’antica Sinagoga di Monte San Savino, con l’allestimento teatrale dei riti e delle motivazioni principali di un matrimonio ebraico, raccontate al pubblico dal musicista fiorentino definito da molti l’erede di Moni Ovadia, si è concluso in musica e danze tradizionali nel magnifico Teatro all’Aperto interno al Palazzo di Monte.
Tra le produzioni del territorio valorizzate dal Festival conviene ancora citare l’Orchestra Multietnica di Arezzo, cui è stata affidata l’anteprima del Festival tra Arezzo e Foiano della Chiana, in una piazza gremita dai toni della festa dell’estate, la Piccola Orchestra delle Officine, divertente giostra musicale che ha animato il Chiostro di San Francesco di Castiglion Fiorentino – entrambe produzioni Officine della Cultura –, i Rasenna Brass, collegati all’anteprima del Mix Festival cortonese e l’Arezzo Jazz Orchestra. E ancora l’eccellenza di un maestro internazionale, Roberto Fabbriciani, in concerto presso il Museo Comunale di Lucignano in occasione della mostra di Franco Fedeli e due cantautori d’eccezione che ad Arezzo, per ragioni e motivazioni diverse, hanno trovato un luogo dove poter mettere in piedi la propria creatività: Paolo Benvegnù e Marco Parente. Da segnalare, tra i professionisti giunti in Val di Chiana chiamati dal Festival, alcuni maestri riconosciuti del proprio strumento tra i quali Marco Fornaciari (violino), Raffaello Ravasio (chitarra), Franco Baggiani (tromba), le giovani componenti de Le Scat Noir oltre ai docenti del Festival Savinese, nomi ormai di richiamo per i tanti appassionati della manifestazione.
La XXII edizione del Festival delle Musiche consegna alla storia numeri in crescita e presenze ben oltre le 3.000 unità suddivise tra i 17 eventi a pagamento e i 12 ad ingresso gratuito con un importante mantenimento del numero degli studenti iscritti ai Corsi d’Interpretazione Musicale, tra studio del repertorio classico/moderno (Festival Musicale Savinese) e pratica dell’antico (Festival Suoni dalla Torre), vere anime del Festival delle Musiche e di due interi borghi, Monte San Savino e Marciano della Chiana. E proprio a Marciano della Chiana, sostenitore del Festival dedicato alla Musica Antica, con conferenze, mostre e concerti tutti a ingresso gratuito, si è assistito all’allestimento originale di una serata di “Danza cantata nell’umanesimo europeo” grazie alla collaborazione di due tra i principali gruppi di ricerca dei rispettivi ambiti: Anonima Frottolisti (esecuzione musicale) e Tripudiantes Dovarensis (danza), il rinomato gruppo di Isola Dovarese guidato da Simona Pasquali. Collegate al Festival anche le collaborazioni con associazioni ed eventi dei territori, alimentando quelle sinergie necessarie, soprattutto al giorno d’oggi, per una crescita e valorizzazione comune: dall’intesa con il MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona), a quella con il Museo Comunale di Lucignano, alla rinnovata collaborazione con Slow Food Val di Chiana per l’evento di Calici sotto la Torre.
Grande soddisfazione dunque per i direttori artistici, per Officine della Cultura, curatrice del Festival in collaborazione con Azienda Speciale Monteservizi e Associazione Resonars di Assisi; e infine per i sostenitori privati di una manifestazione dalle molteplici proposte: Banca Popolare di Cortona, Coingas ed Estra, Chimet e Sei – Servizi Ecologici Integrati Toscana oltre a Regione Toscana, Provincia di Arezzo e le amministrazioni dei Comuni coinvolti, Monte San Savino, Marciano della Chiana, Lucignano, Cortona, Civitella in Val di Chiana.
Giunto il tempo dell’arrivederci il Festival delle Musiche rinnova l’appuntamento con gli amanti della musica, nelle sue tante forme, per l’estate 2017 – future informazioni su www.festivaldellemusiche.it – e augura un anno scolastico musicalmente ricco di soddisfazioni agli studenti che hanno arricchito la Val di Chiana di suoni e di allegria. Come segnalato da uno degli spettatori del Festival: «Passeggiando nelle vie di Monte San Savino, in queste tre settimane, ho vissuto le atmosfere dei luoghi d’oltralpe, dove ad ogni angolo la musica fa da incontrastata. Da un borgo la melodia di un violino o di un clarinetto, da un altro, quella di un flauto o di un pianoforte… ho ascoltato i maestri e gli allievi ripassare gli spartiti fin dal mattino… un sogno che nella preziosa cornice di questo gioiello, diventa realtà! Complimenti per queste tre settimane ricche di musica, di cultura, uniche cose rimaste sane e buone in Italia. Al prossimo anno».