“I Comuni sono lasciati da soli a fronteggiare in prima linea l’emergenza sociale, senza strumenti adatti: la situazione, già drammatica, adesso è giunta a un punto assolutamente insostenibile”. Arriva forte e decisa la denuncia del Sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini, che prosegue evidenziando le difficoltà crescenti di chi amministra i municipi: “Chiedo ufficialmente l’intervento dei parlamentari della provincia di Arezzo: vengano nei nostri borghi a rendersi conto di quella che è la situazione, di quanto numerose siano le persone in difficoltà estrema per cercare, insieme a noi, di trovare una soluzione alle emergenze più gravi.
Mentre in Parlamento per settimane si è discusso di legge elettorale e altre questioni l’unico ambito della politica che realmente affronta e cerca di risolvere i problemi concreti del paese è quello degli amministratori locali. Insomma, ‘mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata’.
Purtroppo, pur essendo stati forzatamente trasformati in gabellieri dallo e per lo stato, ci sono stati tolti gli strumenti idonei per dare risposte immediate e concrete che i cittadini giustamente pretendono. Nei nostri bilanci non c’è più spazio neanche per fronteggiare le emergenze più stringenti che provengono dalla sfera del sociale” continua Scarpellini che poi cita un esempio concreto: “abbiamo 3 famiglie, e ne avremo altre a breve, che da pochi giorni hanno ricevuto la sfratto esecutivo perché non sono più in grado di pagare l’affitto, non abbiamo alloggi in cui sistemarle e le reti associative e di assistenza, così come le società partecipate dai Comuni che dovrebbero aiutare a fronteggiare tali situazioni, non sono in grado di offrirci risposte adeguate. Letteralmente non sappiamo che futuro riservare a queste tre famiglie e ai nove minori, perché ogni strada è preclusa. Chiedo quindi, ancora una volta, che i livelli superiori della politica intervengano a nostro sostegno e già da ora auspico un incontro, qui a Monte San Savino, con i parlamentari aretini per verificare almeno la possibilità che questo genere di sostegno pubblico venga svincolato dal patto di stabilità”