Da sostenitore dei diritti della cosiddetta “comunità LGBT” e per altri motivi personali-sentimentali che chiarirò a breve mi sono recato a Firenze per partecipare al “Toscana Pride“, in pratica (semplifico a beneficio dei lettori meno esperti) una sorta di “Gay Pride” promosso dalle associazioni toscane che lottano per i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali ecc ecc. Evento non patrocinato dal Comune di Firenze, che ne aveva comunque permesso lo svolgimento, ma dalla Regione, da alcune province e comuni toscani
Proprio quella dei patrocini e dell’atteggiamento di forze politiche ed enti locali era una questione molto dibattuta fra i presenti: c’è chi decide di non patrocinare (es: Arezzo) esprimendo dissenso verso gli intenti e le modalità della manifestazione, chi patrocina ma poi non partecipa fisicamente (alcuni comuni della Valdichiana), chi patrocina e ci va anche (della Valdichiana solo Monte San Savino, lo so perchè l’Assessora con fascia tricolore l’ho accompagnata io, per i succitati motivi personali-sentimentali)
Per non sfigurare, dovendo stare per i soliti motivi personali-sentimentali nei pressi della testa del corteo dove stazionavano gli amministratori con fascia e i gonfaloni degli enti locali, ho indossato la seconda maglia della nazionale italiana a Euro 2016 (vedi foto), bianca con due strisce tricolori ai lati. Dal punto di vista dell’outfit ero praticamente perfetto: sbarazzino com’era nello spirito della manifestazione, ma anche adeguatamente tricoloreggiato.
E’ stato buffo quando un’amica, notando quella due fasce tricolori, mi ha detto “Ah, quindi Cortona la rappresenti tu…“. Non me la sono sentita di dire di No
Stazionando in zona “fasce” ho assistito a molte scene divertenti. Il caso più curioso è stato quello del Comune di Firenze: dopo aver letto decine di cartelli che sbeffeggiavano il Sindaco Nardella, quello che aveva negato il patrocinio, l’ho notato a due passi da me. Ea venuto lo stesso, forse colto da un improvviso ripensamento, però era senza fascia.
Se lo sono comunque filato in pochissimi e il primo cittadino fiorentino è stato letteralmente surclassato sul piano della popolarità dal Governatore della Regione Enrico Rossi. Anche lui stazionava dalle mie parti ed è stato il più fotografato.
Ho provato a parlarci, ma eravamo continuamente interrotti da persone che gli chiedevano di fare una foto. Lui, molto disponibile, non si tirava indietro. E’ stata veramente una sorpresa: non mi aspettavo fosse tanto poolare e a questo punto credo che Renzi debba iniziare a preoccuparsi, perchè se il ruolo di segretario PD si dovesse attribuire per numero di selfie potrebbe aver trovato un avversario ostico
Ad ogni modo il corteo (30mila persone secondo la Questura) è scorso in un clima di generale euforia per tutto il centro storico fiorentino, da Piazza D’Azeglio fino a Piazza Indipendenza, passando anche per Piazza del Duomo. Ai lati tanta gente che osservava e, spesso, applaudiva.
Dietro alla zona dei “fasciati”, in sè abbastanza moscia, c’erano molti canti e balli, con musiche variabili fra l’italiano (Jo Squillo e Sabrina Salerno, Nada, Loredana Bertè e l’immancabile Raffaella Carrà) e lo straniero (principalmente la dance-pop anni 90). Parecchi Sindaci e Assessori, presi dall’entusiasmo e dalla qualità dell’offerta musicale, hanno deposto la fascia tricolore nelle tasche e nelle borse e si sono portati più indietro per divertirsi un po’. Bravi
Ogni tanto mi portavo indietro anche io, ma essendo restio al ballo preferivo leggere gli striscioni. Ho notato alcune sigle curiose, ad esempio i “Cristiani LGBT“, le “Famiglie Arcobaleno” (cioè due persone dello stesso sesso che hanno uno o più bambini, esistono da anni anche in Italia) e le “Diversamente Forze dell’Ordine“, un’associazione di persone LGBT che fanno parte dei vari corpi di polizia e simili
Conclusione? Una manifestazione divertente, ordinata, senza esasperazioni, volgarità o voglia di dividere, ma con molto entusiasmo e positività. A parecchi un giretto nel mezzo del corteo avrebbe fatto bene, perchè aiuta a superare tanti pregiudizi e a capire molti dettagli importanti, perlopiù ignoti. Ad esempio a capire la questione delle Unioni Civili, che contrariamente a quanto crede buona parte della popolazione italiana (e anche qualche Sindaco un po’ superficiale) non sono il matrimonio gay, ma una cosa molto differente
Da cortonese spero però che la bella idea lanciata dall’Associazione On The Move, quella di poter celebrare la prima Unione Civile Gay toscana alla Fortezza del Girifalco di Cortona, possa concretizzarsi. Sarebbe un atto di civiltà, una bella cosa per la Fortezza e anche per Cortona, un segnale di modernità, coraggio e concretezza, aldilà delle concessioni di patrocini o adesioni a questa o quella rete che rischiano di fermarsi alla mera parata fotografica su Facebook
Sempre che qualcuno si ricordi, per le Unioni Civili, di scrivere i decreti attuativi… perchè al momento la legge approvata dal parlamento e tanto sbandierata da Renzi è lettera morta (#sapevatelo)