Ci voleva la crisi, il contributo di solidarietà e il rinnovo del contratto collettivo con la Lega Calcio per riuscire nell’ impresa che desideravo si compisse da anni?
Lo sciopero dei calciatori è oramai una certezza, non più soltanto una mera fantasia prodotta dalla mia mente stufa dei ritiri mentali maschili da campionato. Una strana sindrome di cui non si conosce ancora la cura. Normalmente infatti la concentrazione maschile verso le parole pronunciate da noi donne è di circa mmmmmm cinque secondi invece per quanto riguarda la cronaca di una partita di calcio non si sa per quale motivo arriva a 90 minuti e talvolta li supera anche con i programmi Post partita.
La prossima volta proverò a indossare una divisa da calciatore per farmi ascoltare.
Insomma la prima partita di campionato salta. Forse anche la seconda????? O che peccato…. quasi quasi mi viene da piangere…… ah ah ah ah ah ah ah!
Bene c’è qualcosa da festeggiare quest’anno. Almeno per me.
Decisamente non l’ ho mai pensata come Rita Pavone che cantava “Perchè perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone…. perché una volta non ci porti anche me” io semmai gesticolo – visto il tempo non canto – perchè, perchè la domenica mi costringi a guardare la partita, perchè perchè mi ci porti pure a me???
Tanto noi donne possiamo stare tranquille quando l’altro sesso dice di andare a vedere una partita perchè 99 volte su 100 va veramente a vedere una partita e non nasconde tresche o relazioni extraconiugali. Non come quando una donna dice che va al cinema insomma. Ops ho appena svelato l’arcano.
Mi rendo conto che questo è il parere parziale e anche un po’ sessita di una donna non amante del trinomio calcio urla e sguardo fisso sul pallone – oramai ho sorpassato la fase ci vado per guardare i giocatori – ma obiettivamente quando mi è arrivata la notizia che i calciatori di serie A volevano scioperare la mia prima reazione è stata premere il tasto pausa del mysky per poter riascoltare attentamente la notizia…..15 volte.
Dopo l’ iniziale euforia però mi sono sentita un pochetto in colpa: infatti quei poveri calciatori di serie A – credo di aver appena formulato l’ossimoro per eccellenza – stanno probabilmente lottando per i loro diritti, per i loro sei zeri di stipendio annuo, per le enormi tasse che dovranno pagare per sostenere noi poveri comuni mortali, per i loro contributi. Fanno proprio bene a scioperare.
Al loro posto lo farei anche io…….se avessi i contributi cioè.
Sorvolando sul piccolo particolare che al loro posto al momento non mi ci trovo non posso fare altro che gioire per un po’ di pace ritrovata e monopolizzare la tv almeno per una domenica! Certe volte i sogni si avverano!!!