{rokbox title=| :: |}images/qualunque.jpg{/rokbox}”Se capita di dovermi presentare a qualcuno con il mio cognome, la reazione più tipica è accomunarmi a “quello del miele e delle caramelle”.
Di tanto in tanto c’è chi ripesca dalla memoria “il magistrato”, e – in più di un caso – “quello ucciso dalle BR”. Infine c’è chi ricorda bene, o al massimo si confonde con il Banco Ambrosiano, ma almeno ha inquadrato il contesto”.
A parlare è Umberto Ambrosoli, e il libro si inserisce nel filone della memoria, dopo Mario Calabresi (Spingendo la notte più in la’) che aveva 2 anni quando uccisero suo padre, dopo Benedetta Tobagi (Come mi batte forte il tuo cuore) che di anni ne aveva 3 è il momento di Umberto Ambrosoli, poco più grande (7 anni) quando ad essere ucciso fu ancora una volta il padre
.
E potremmo ricordare ancora Andrea Casalegno (L’attentato) o Nando Dalla Chiesa (Album di famiglia), tutte persone che vogliono che l’Italia non dimentichi. Ambrosoli ci ricorda così un altro spaccato del Bel Paese, quello economico-finanziario dove si muovevano personaggi come Michele Sindona,
avvelenato in carcere, o Pino Calvi, trovato impiccato a Londra sotto il ponte dei Frati neri, o ancora l’immancabile Licio Gelli.
Se siete tra coloro che non riuscono a collocare con esattezza chi furono gli autori del delitto Ambrosoli e chi ne furono i mandanti dovreste leggere questo resoconto, impreziosito dalle frasi che Giorgio Ambrosoli annotava con scrupolo nel suo diario. Per non dimenticare.
Qualunque cosa succeda – di Umberto Ambrosoli – Sironi editori euro 18.00
Rubrica realizzata in collaborazione con Libreria Nocentini – Via Nazionale, Cortona