11 liste e 5 candidati a Sindaco “segati” a Milano. 8 liste e 2 candidati a Torino. Casi simili che si allargano a macchia d’olio un po’ in tutt’Italia, anche nei comuni medi e in quelli più piccoli. La scure della “Commissione” chiamata a giudicare la correttezza dei documenti, firme e burocrazie varie presentati da candidati, liste e partiti al fatidico scoccare delle 12 di sabato scorso, colpisce senza pietà e ci dipinge un quadro alquanto desolante del nostro paese.
Se poi ci si carica anche la famosa polemica dei Radicali su Formigoni, o come lo chiamano loro “Firmigoni”, il gioco diventa davvero pesante.
Ma nonostante i tagli le liste rimangono comunque tante, tantissime, e non solo nei comuni grandi, dove c’è il doppio turno e presentarsi alla prima tornata può comunque avere un senso anche se si è consci di non poter superare il 2%. Le liste si moltiplicano anche nei comuni piccoli, dove si vota a turno secco e basta un voto in più degli altri per vincere subito e prendersi tutto. E chi sa bene di non poter ambire a qualcosa più dell’1% comunque si candida.
Voglio lasciare da parte, guardando alla Valdichiana in cui le Commissioni hanno approvato tutte le 14 liste che si contano fra Chiusi, Castiglion Fiorentino e Civitella, i chiacchiericci e le accuse di civettismo che non mancano nei corridoi della politica e nelle discussioni dei bar, così come i racconti e le leggende metropolitane che circolano in questi giorni su chi e come abbia raccolto firme per questa o quella lista.
Tutte chiacchiere inutili. Il problema è un altro.
Primo: che il maggioritario in Italia ha fallito. Su tutta la linea. In nessun comune, neanche di quelli più piccoli a turno unico, ci sono due liste. In tutti i comuni ce ne sono almeno 4. Qualcosa dovrà pur significare. Per me, aldilà dei civettismi e delle vendette personali, significa che in tanti, troppi, non riescono più a riconoscersi in una logica bipolare, e ancora meno bipartitica e comunque vogliono provare a dire la loro, pur sapendo che le speranze sono risicatissime.
Secondo: che il meccanismo raccolta firme – presentazione lista – verifica commissione ha bisogno di essere modificato. Io sarei per una soluzione drastica: doppio turno ovunque, così da eliminare possibili civettismi nei comuni minori, e al primo turno chiunque vuole può presentarsi, senza troppi legacci e burocrazie, basta che abbia una rosa di nomi da schierare in lista. Poi al secondo turno si vede, e la politica fa il suo sacrosanto dovere: mettere tutti d’accordo