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n.b. notizia dell’ultimora, successiva alla pubblicazione di questo articolo, la norma di cui si parla nel testo è stata ritirata
“La ratio è quella di non far pagare all’autista la fretta del politico di turno”. Sono queste giustificazioni plausibili? A mio modo di vedere si, anche se penso che buona parte dei nostri lettori la vedano all’opposto. Mi riferisco all’emendamento approvato dal Parlamento (promotore l’on Gallo, PdL) che fornisce una sorta di “immunità” dal ritiro dei punti-patente agli autisti di auto blu. Ebbene, mentre tutti o quasi gridano allo scandalo io, tanto per recitare bene il mio ruolo di Bastiancontrario, dico che ci può stare e anzi la norma tutela chi lavora in condizioni non certo semplici e non ha il coltello dalla parte del manico.
In realtà, e sarebbe bene che la notizia circolasse, i punti patente in caso di infrazione verrebbero lo stesso ritirati, ma si andrebbe a pescare dallo speciale “patentino” da autista e non dalla patente personale. Quindi, anche se l’autista di auto blu si ritrovasse col patentino ritirato, sarebbe a piedi nel lavoro (giustamente, visto il comportamento scorretto), ma potrebbe comunque guidare la sua auto personale per portare i figli a scuola, la moglie dal dottore o la nonna a fare la spesa al Discount. In pratica lo stesso concetto della “superlicenza” per guidare in Formula Uno; se Schumacher si comporta scorrettamente in pista gli viene infatti ritirata quella, non certo la sua patente di guida personale con la quale guida fino al supermercato per andare a comprare i crauti
Appurato quindi che non sempre il diavolo è nero come lo si dipinge, fermo restando che la sicurezza stradale e il corretto comportamento alla guida deve necessariamente restare una regola imprescindibile, credo sia il caso non di prendersela con chi guida, ma con chi fa guidare. Forse ci vorrebbe di inventarsi qualcosa per fare ricadere la colpa su chi davvero ce l’ha. Se c’è un arroganza intollerabile, infatti, è quella del politico di turno. Evitando quindi di polemizzare dove non ha senso spostiamo il discorso altrove: ad esempio sulle 650mila autoblu italiane, una cifra dieci volte superiore alla media europea (circa 60mila). Perchè sono così tante? Ha senso che sia così?