A Cortona per l’ambiente finalmente si fa sul serio
Dopo il notevole successo che ha riscosso, tra la cittadinza scolastica e non, l’iniziativa di Puliamo il Mondo, manifestazione organizzata a livello nazionale dall’associazione Legambiente, alla quale ha aderito anche l’amministrazione comunale di Cortona confermando un cambio di rotta da troppo tempo auspicato.
L’impegno della Giunta comunale in questo settore continua con l’emissioni in questi giorni di tre delibere riguardanti l’efficienza energetica. Strumenti fondamentali che vedono l’Ambiente al centro dell’attività della nostra nuova Amministrazione. Nella prima delibera è stato approvato un atto di indirizzo con le linee programmatiche per l’individuazione di misure volte a promuovere l’efficienza, il risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili energetiche in ambito comunale.In questo atto vengono indicate le linee e gli obiettivi che il Comune di Cortona seguirà nei prossimi anni nel campo dell’efficienza energetica e in particolare nella logica di Smart city e quindi di Città intelligente. La Sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica attuali con moderni ed efficienti sistemi ad alta efficienza energetica, rientra su questa logica, come gli interventi sugli edifici di proprietà pubblica per il miglioramento dell’efficienza energetica dotando ove possibile gli stessi di impianti fotovoltaici, solari termici, partecipando attivamente al processo di conseguimento dei Titoli di Efficienza Energetica, tutto questo attraverso anche società che assumano su di sé l’onere dell’investimento iniziale e permettano allo stesso tempo all’Amministrazione di fare quegli interventi necessari che per i consueti problemi di patto di stabilità sarebbero impediti. L’adesione alla Delibera Regionale n. 152 del 03/03/2014 “Accordo tra Regione Toscana e CET per favorire lo sviluppo dell’efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili e l’attuazione di un grande progetto ai sensi dell’art. 8 DM 28/12/2012″. Con tale accordo si realizza un grande progetto di intervento infrastrutturale riguardante l’efficientamento energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili che permetterà di raggiungere l’obiettivo imposto al 2020 per la Regione Toscana di riduzione del consumo di energia elettrica e di calore e di produzione da rinnovabili, pari almeno al 16,5% di tutti i consumi energetici.” Inoltre è stato deliberato un programma di informazione e sensibilizzazione dei dipendenti comunali circa l’uso di buone pratiche per il Risparmio Energetico in Ufficio.
Toscana: diminuisce la produzione di RSU e aumenta la raccolta differenziata
Produzione dei rifiuti urbani in calo e incremento di due punti percentuali della raccolta differenziata. Questo il quadro in Toscana, relativo al 2013, che emerge dai dati presentati dalla Regione il 2 ottobre scorso. La raccolta differenziata in Toscana si è attestata a quota 45,53% nel 2013 con un incremento di due punti rispetto al 2012 e con un dato medio procapite di 253 kg/abitante. Contemporaneamente è diminuita in maniera significativa la produzione di rifiuti urbani di 18 kg/abitante rispetto al 2012, passando da 616 a 598 kg procapite. I dati a scala di Ambito indicano che nessuno dei tre ha superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, stabilito dalla norma nazionale per il 2012, con l’ATO Centro (province di Firenze, Pistoia e Prato) al 52,89%, l’ATO Toscana Costa (province di Livorno Lucca, Massa e Pisa) al 45,44% e l’ATO Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto, Siena) al 38,29%. Nell’ATO Sud il dato di raccolta differenziata procapite è stato, nel 2013, pari a 256 Kg nella provincia di Siena, 189 Kg nella provincia di Arezzo, e 183 Kg a Grosseto. “il nuovo Piano dei rifiuti afferma l’assesore Regionale Bramerini, punta in particolar modo al riciclo e alla riduzione e razionalizzazione degli impianti in modo da pianificare una sempre minore dipendenza dalle discariche che è l’altro obiettivo importante e strategico insieme a quello della raccolta differenziata. E’ fondamentale puntare su una raccolta differenziata di qualità, finalizzata al riciclo e al recupero di materia efficiente, infatti il Piano pone l’obiettivo di allargare all’80% della popolazione toscana sistemi di raccolta domiciliare e di prossimità e di promuovere la diffusione della tariffazione puntuale come strumento di incentivazione alla raccolta differenziata e di equità contributiva, facendo pagare i cittadini per i rifiuti che producono”. Raccolta differenziata di qualità, dunque, per avviare i materiali ottenuti a riciclo e recupero così da «far tornare a nuova vita la materia che viene raccolta in modo differenziato» è il vero obiettivo che indica l’Assessore Bramerini “cosicché i cittadini possano vedere concretamente gli oggetti prodotti dal loro impegno”. Per questo motivo la Regione Toscana sta dedicando grande impegno alla promozione della raccolta differenziata, con gli accordi di filiera con Corepla per il riciclaggio effettivo di materiali plastici post consumo, con Coreve per impostare gli utilizzi alternativi al vetro non riciclabile nelle vetrerie, con i 4 bandi, 2 sulla plastica e 2 sul vetro, per un totale di 3 milioni di euro, per incentivare gli acquisti verdi, una tappa decisiva per lo sviluppo del riciclo che prende il via dalla raccolta differenziata.
Lampadine LED: calano i prezzi e crescono le prestazioni
I prezzi sono scesi del 30-40% in un anno e mezzo e l’efficienza media è cresciuta del 30%: ora le lampadine a LED hanno le carte in regola per essere una valida alternativa alle fluorescenti nell’illuminazione domestica.
Anci-Conai, intesa su imballaggi in plastica
Il 30 settembre 2014 l’associazione Comuni italiani (Anci) e il consorzio nazionale imballaggi (Conai) hanno raggiunto l’intesa sull’allegato tecnico “imballaggi in plastica” dell’Accordo quadro 2014-2019 del 10 luglio 2014. Lo rende noto Conai con un comunicato del 1° ottobre 2014. La firma ufficiale avverrà l’8 ottobre 2014 da parte dei presidenti di Anci e Corepla. L’allegato tecnico, che avrà effetto dal 1° gennaio 2015, rispetta gli impegni assunti dalle parti in occasione della firma dell’Accordo quadro quinquennale di luglio 2014. Tra i punti qualificanti dell’accordo la conferma dell’aumento dei corrispettivi riconosciuti ai Comuni (+ 10,6% rispetto al 2013), la definizione e il riconoscimento per tutti i flussi di conferimento di un corrispettivo calcolato sui soli imballaggi in plastica contenuti nel flusso conferito, il superamento della possibilità di conferire direttamente agli impianti di selezione convenzionati con Corepla la raccolta multi materiale pesante a partire dal 1° gennaio 2017.
Oli esausti, spazio alla miscelazione
Gli operatori possono gestire gli oli usati, a partire dal deposito temporaneo, in deroga al divieto generale di miscelazione dei rifiuti con caratteristiche di pericolo differenti. La novità arriva dalla legge 116/2014 che ha convertito il Dl 91/2014 (“Competitività”) in vigore dal 21 agosto 2014. La legge modifica l’articolo 216-bis del Dlgs 152/2006 (oli usati) che legittima la miscelazione degli oli usati “in deroga” all’articolo 187 dello stesso “Codice ambientale” (cioè la norma che stabilisce il divieto generale di miscelazione dei rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità). Naturalmente, a condizione che vengano rispettati i principi generali della disciplina in materia di rifiuti, che la miscelazione sia effettuata da una impresa autorizzata e che l’operazione sia conforme alle migliori tecniche disponibili. Rimane invece fermo il divieto di miscelazione degli oli usati con altri tipi di rifiuti o sostanze, nonché l’obbligo di tenere costantemente separati, per quanto tecnicamente possibile, gli oli usati destinati a processi di trattamento diversi.
Puliamo il Mondo 2014 in Toscana, il bilancio del 2014. Più di 10.000 volontari al lavoro
Puliamo il Mondo 2014 in Toscana ha nuovamente centrato l’obiettivo: nell’ ultimo week-end di settembre oltre 10 mila volontari, la maggior parte studenti delle scuole primarie e secondarie, hanno partecipato alle iniziative in 129 comuni, che confermano, per percentuale di adesioni, il record della regione in Italia. Sono stati distribuiti oltre 10.000 kit di pulizia, ripulite più di 200 aree disseminate in tutto il territorio regionale, grazie all’opera di decine di migliaia di volontari. Dai bicchieri di plastica alle lattine, dai mozziconi di sigarette alle bottiglie di vetro, oltre ad altri oggetti quali elettrodomestici, sanitari e ciclomori, sono state raccolte quasi 200 tonnellate di rifiuti. Come ogni anno però i veri protagonisti di Puliamo il Mondo sono stati i ragazzi delle scuole: una partecipazione davvero straordinaria, che ha visto coinvolte oltre 1.000 classi e tantissimi ragazzi all’opera in tutta la Regione dal 26 al 28 settembre. Inclusione sociale e periferie, verde urbano e bellezza delle città, rifiuti e coste pulite sono stati i temi principali della versione toscana di Clean up the World. E tanti gli eventi in tutta la Regione dove tra l’altro sono stati organizzati incontri sulla corretta raccolta differenziata e riciclo, ma anche sullo spreco alimentare, altro tema trattato in questa edizione di Puliamo il Mondo. A pochi mesi dall’inizio dell’Expo a Milano, infatti, l’associazione ambientalista durante questo weekend ha colto l’occasione per rilanciare “Buon cibo – chi apprezza il cibo non lo spreca” diffondendo in scuole, ristoranti, mense il “Good-Food-Bag”, sacchetto individuale riutilizzabile per il trasporto di cibo avanzato, ma ancora intatto, da pasti fuori casa. Una proposta importante per ridurre le 240mila tonnellate di cibo che ogni anno in Italia finiscono nei rifiuti.
Lo Sblocca Italia e gli inceneritori diventati ‘strategici’
Con il decreto Sblocca Italia si definiscono ‘strategici’, oltre alle trivellazioni petrolifere e alle infrastrutture per il gas, anche i ‘termovalorizzatori’. Ma quanto ci servono questi impianti costosi e controversi per il loro impatto ambientale per raggiungere gli obiettivi europei in materia di rifiuti e portare la differenziata al 65% dei rifiuti solidi urbani? In Italia sta diventando tutto ‘strategico’. Con il decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014, meglio noto come Sblocca Italia, (qui sintesi e testo, ndr) godono di questa definizione, per esempio, le operazioni di ricerca e sviluppo di risorse petrolifere nazionali e ogni infrastruttura riguardante l’approvvigionamento e lo stoccaggio del gas naturale. Perché questa mania ‘strategica’? Perché se un impianto serve alla ‘strategia’ (ma quale?) del Paese, è evidente che interessi locali non si possono opporre alla sua realizzazione, visto che andrebbe contro il ‘bene superiore’ della collettività nazionale. Così sorprende che lo Sblocca Italia abbia fatto diventare ‘strategici’ persino gli inceneritori di rifiuti, mentre l’unica vera strategia in fatto di RSU (rifiuti solidi urbani) è quella europea, che tratta questi impianti un po’ come “un male necessario”, mettendo al primo posto la riduzione della produzione di rifiuti, al secondo la raccolta differenziata e solo al terzo posto i termovalorizzatori (o alte forme di recupero energetico), preferiti solo alle discariche. Inoltre se l’Italia avesse veramente (i miracoli accadono) intenzione di rispettare le direttive europee, portando la quota attuale di raccolta differenziata del 41 al 65% dei rifiuti solidi urbani (30 milioni di tonnellate in totale), i nuovi inceneritori, più che strategici, potrebbero diventare obsoleti. Situazione che si sta in effetti verificando in paesi come Svezia e Olanda, dove gli inceneritori, affamati dalla raccolta differenziata locale, oggi devono importare rifiuti dall’estero.