Iseppi, Carelli, Peruzzi
Vladimir Putin ha annunciato dall’inizio di agosto l’embargo delle importazioni di tutti i prodotti agroalimentari provenienti da quei Paesi che hanno imposto sanzioni contro la Russia in risposta al conflitto in Ucraina. Fra questi prodotti sottoposti a bando totale troviamo tutti i tipi di carni (pollame, ovine, bovine, suine) compresi i loro derivati (salumi, prodotti affumicati, carni e prodotti a lunga conservazione), tutti i tipi di pesce, tutti tipi di latticini, latte, compresi i caseari, tutti tipi di frutta e verdura, mentre dal 1 settembre l’embargo comprende anche prodotti del settore tessile ed abbigliamento, pelletteria e scarpe (per questi ultimi solo per gli articoli destinati allo Stato o Enti Statali Russi). ‘Per il momento restano fortunatamente fuori dal blocco tutti gli alimenti per l’infanzia, la pasta, le bevande ed il vino – esordisce Gianni Iseppi, Direttore della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino (nella foto da sx Iseppi, l’export manager per la Russia Carelli e Peruzzi) – da fonte dell’Unione Italiana Vini, su elaborazione dati Dogana Russa, rileviamo che l’export di vino italiano nell’anno 2013 verso la Russia ammonta a circa 250.000.000 di euro (circa 140.000.000 euro per i vini fermi e circa 110.000.000 euro per i vini frizzanti e spumanti). La nostra Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino nell’anno solare 2013 ha orgogliosamente esportato nella sola Russia oltre 660.000 pezzi per circa 500.000 litri”. Sull’andamento dei primi otto mesi del 2014 Iseppi prosegue: “Abbiamo al momento spedito nella terra degli zar oltre 500.000 bottiglie, pari a quasi 380.000 litri di vini aretini per un controvalore di ben oltre 1.000.000 di euro”. Vini tutti ottenuti dalla vinificazione delle uve conferite dai nostri associati del comprensorio aretino, affinati ed imbottigliati nella nostra cantina di Ponte Chiani”. “Per ora il lavoro con i partner russi procede al meglio – conclude Iseppi – in agosto sono partiti diversi TIR verso la Russia e non ci sono state problematiche doganali, visto che le norme contrattuali sono state onorate ed i pagamenti sono regolarmente arrivati”. Sull’export della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino il Presidente Massimo Peruzzi sottolinea: “Per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione riuscire a portare i prodotti del nostro territorio in tutto i mondo, ma anche motivo di grande preoccupazione visto che possono diventare oggetto di embargo in seguito a vicissitudini politiche mondiali a cui assistiamo muti, impotenti ed inermi. In poche ore può vedersi concluso un progetto in cui hai creduto, lavorato e investito per una vita”. “Fino ad oggi sembra prevalere il buonsenso – conclude Peruzzi – questo anche alla luce degli ingenti capitali russi investiti nel settore vitivinicolo italiano, come quello del grande oligarca russo Roustan Tariko re della vodka e patron della potente società Russian Standard Company. Insieme a lui altri ricchi uomini di affari russi hanno investito nel settore vitivinicolo italiano con acquisizioni dirette o partnership e questo ci da un po’ di sollievo, sperando che presto si possa pensare ad un futuro migliore per tutti, soprattutto per quei popoli che non possono vivere in pace nei loro territori di origine”.
Claudio Zeni