Ad inizio Agosto, assieme alla provvidenziale copertura in acquisto durante le aste dei titoli di stato italiani, abbiamo ricevuto il diktat, dalla BCE e dalla Germania, di conformarci a canoni di bilancio adeguati ed allo stesso tempo banali: spendere ciò che si può spendere, senza continuare mettere ipoteche sulle future generazioni.
Una sorta di commissariamento in cui la parte di garante doveva venire svolta dal nuovo presidente BCE Mario Draghi.
Non è stata una scelta ma una imposizione. Un po’ come quando un giudice nomina un tutore ad un incapace.
I nostri politici pur essendo maggiorenni ed eletti sono incapaci nel senso giuridico del termine, non possiedono capacità di agire.
La soluzione imposta aveva prodotto una prima bozza di manovra che ,sebbene discutibile e pesante, trascinava con se degli inizi di riforme: delle quali sentiamo parlare da 20 anni!!!
Era sulle riforme che tutti convergevano e la cosa più interessante era data dal patto rosa Camusso – Marcegaglia: Se Confindustria e CGIL correvano assieme significava che il momento era veramente drammatico e che tutti si prestavano alla causa Paese.
Oggi dove siamo? La Manovra finanziaria aggiuntiva è stravolta dal governo , le variazioni non hanno coperture finanziarie certe, la BCE si sta innervosendo, il FMI lancia moniti sul rallentamento economico.
Ci stiamo RIBALTANDO.
Il primo sentimento è quello di non comprendere: a prescindere dal super ego che contraddistingue il governo tutto risulta comunque difficile capire, una volta ancora di più, come possano persone sane di mente non tenere conto delle necessità di un popolo intero.
Abbiamo ben presente ciò che i mercati finanziari sono in grado di fare ed il rischio di reazione negativa, degli operatori finanziari, nei confronti della ennesima delusione dopo le correzioni apportate alla manovra.
Le riforme sono scomparse mentre gli interventi a carico del ceto medio vanno inasprendosi con il passare delle ore, senza che nessun esponente del nostro governo si degni di spiegare la logica dei cambiamenti apportati. Senza che le variazioni apportate abbiano copertura reale quantificabile
Ma sono Pazzi?
La BCE è pronta ad interrompere il sostegno all’Italia. Dice Trichet: “gli stati messi sotto protezione non devono pensare che l’acquisto di titoli statali da parte della BCE sia da valutare come una nuova possibilità a farsi i fatti propri senza badare alla riduzione del debito pubblico”. L’effetto della bozza di revisione della manovra è stato quello del nuovo aumento del differenziale (spread) fra tassi BTP italiano e Bund tedesco salito di nuovo sopra i 300 punti base.
Questa è l’apparenza.
Purtroppo può esserci una soluzione alternativa e drammatica.
Cercata occultamente e realizzabile in tempi brevi: Il default parziale, ovvero un rimborso non integrale dei titoli di stato alla loro scadenza naturale.
Una sorta di concordato preventivo del debitore Italia, deciso unilateralmente dallo Stato Italiano per mancanza di solvibilità del proprio debito.
Anche la Banca J.P.Morgan ha previsto a breve la possibilità di default parziale con riduzione di rimborso dal 5% al 25% per l’Italia e gli altri PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna)
In realtà se così fosse viene da pensare che mentre le Istituzioni che detengono debito Italia saranno garantite con nuove emissioni, l’investitore “medio” sarà portato per mano a farsi rimborsare il capitale concordato in modo non integrale causando, come qualcuno ci ricorda, “lacrime e sangue”.