Tanti applausi, grandi risate e “tutto esaurito”, nella sala Marco Nocchia del Piccolo Teatro di Cortona, per la serata in ricordo di Eugenio Lucani.
Artista a tutto tondo, attore, cantante, musicista, pittore e, soprattutto, grande affabulatore Lucani raccoglie, a due anni dalla sua scomparsa, un pubblico di amici e tanti cortonesi di ogni età per un “amarcord”, affatto nostalgico, tutto intriso dell’energia magnetica di un personaggio irripetibile.
Sul palcoscenico della Sala Nocchia (da lui stesso dipinta nel 1996!), per l’occasione gremita di gente, un leggio e un microfono al quale si sono alternati i compagni d’avventura teatrali, tutti con un ricordo di Lucani da condividere. In sala Angela e Lorenzo, i suoi figli. Ad aprire la serata il Presidente dell’Associazione Piccolo Teatro della città di Cortona, Ferdinando Fanfani. Poi, abbassate le luci in sala, sullo schermo, allestito in scena, è apparso lui, Eugenio Lucani, in una delle sue memorabili apparizioni al Signorelli.
E’ il Prologo di “Spirito allegro” di Noel Coward, appositamente scritto per lui da Vito Amedeo Cozzi Lepri, adattatore e regista di tante rappresentazioni della Compagnia del Piccolo di Cortona. Era il 2002 e Lucani entra in scena, in un vestito più grande di lui, bianco in volto, col compito di illustrare la trama della commedia che sta per andare in scena.
Su quello stesso schermo sono passati, poi, altri sketch del suo repertorio, foto in bianco e nero e a colori di una carriera cresciuta insieme al Piccolo dal dopoguerra in poi. Dagli anni del Favilli a quelli con Franco Sandrelli. A fianco dell’inseparabile Rolando Bietolini, con Mario Bocci, recitando di tutto, da Machiavelli, a Goldoni, a Feydeau . Col compianto Nanni Fumagalli a realizzare le più svariate scene, con Vito Amedeo Cozzi Lepri che si dannava alla regia di un indomabile Lucani sempre “impreparato” sul copione, col suo seguito di suggeritori, Luigina Sandrelli in testa, che bisbigliavano battute celati dal sipario o perfino in scena mentre lui trasformava “vuoti di memoria” in gag teatrali magistrali!
Un mosaico di “Eugeniate” , memorie del Piccolo di Cortona, ricordi privati, magistralmente montati dal tecnico audio della Compagnia, Carlo Lancia.
La sua mimica facciale, la gestualità, la presenza scenica avevano addirittura attirato l’interesse della Compagnia di Macario, con cui Lucani lavorò brevemente. Anche la Radio lo reclutò per qualche programma, alla fine degli anni ’40!
“Eu…genio!” così lo ha definito Azelio Cantini, segretario del Piccolo, attore della Compagnia cortonese e poeta, che nella serata commemorativa, alla sala Nocchia, ha recitato la poesia, scritta in suo ricordo pochi mesi dopo la scomparsa nel dicembre 2016, e di cui ha fatto omaggio ai figli, trascritta a mano su pergamena.
“Ero di là, ora sono di qua!”.
Con queste parole Eugenio Lucani compare “timidamente”, ma con tutta la forza dello “incantatore”, come lo racconta la figlia Angela, sul palcoscenico del teatro Signorelli il 19 aprile 2002, in quel Prologo memorabile che lo rappresenta a pieno come uomo e artista….mentre dietro al sipario ben tre suggeritori gli fanno da spalla!!!!
Valdichiana oggi, ripropone al suo pubblico di lettori-spettatori, il filmato in presa diretta, di quella serata, gentilmente messo a disposizione dall’Associazione Piccolo teatro della città di Cortona.