E’ stata pubblicata in queste ore la graduatoria ministeriale delle frequenze del digitale terrestre per la regione Toscana. 18 le concessioni per “gestori di rete” fra i quali sono rientrate le emittenti aretine Telesandomenico, Arezzo Tv, Teletruria e anche Umbria Tv. L’elenco pubblicato ieri, come ampiamente detto nei giorni scorsi, non è in grado di soddisfare a pieno la presenza delle nostre Tv che in Toscana sono oltre 40, a cui vanno aggiunte anche tv che hanno sede in altre regioni, ma che trasmettono anche in Toscana.
In molti casi però le Tv si sono consorziate così da evitare esclusioni. Ogni concessionario dovrà comunque lasciare due dei sei canali a sua disposizione a beneficio delle emittenti rimaste escluse, dietro pagamento di un canone di affitto regolato per legge, che trasmetteranno così come “fornitori di contenuti” all’interno degli altri network. Ecco quindi che non vi saranno problemi per le nostre Tv locali, fra cui anche Linea Uno, che continuerà quindi a trasmettere e sarà sempre presente nei nostri “telecomandi”.
Sono quattro i criteri presi in esame dal Governo per l’assegnazione delle frequenze: Copertura, cioè il bacino d’utenza; Patrimonio (cioè il valore delle proprietà, intese anche come strumentazioni tecniche); Dipendenti, cioè gli occupati; Storicità del marchio.
Per gli spettatori resta l’incognita dello switch-off: il tempo dato alle Tv locali per organizzarsi è oggettivamente pochissimo (lo “spegnimento” della Tv analogica è previsto per metà Novembre) ed è quindi possibile che per qualche tempo alcune emittenti non trasmettano, in attesa di adeguarsi tecnologicamente alla nuova frontiera digitale.
Inoltre c’è da capire come, anche in Valdichiana, si ovvierà al rischio dell’assenza di segnale. Val di Pierle (Comune di Cortona) e Val di Chio (Castiglion Fiorentino) potrebbero avere alcune difficoltà. In questo senso anche il ruolo degli enti locali sarà importante: fondi regionali sono infatti stanziati per l’installazione di piccoli ripetitori che permettano una maggiore diffusione del segnale digitale anche nelle zone più “oscurate”