Sul set è irreprensibile, instancabile, di poche parole. Giacomo Cardone, anni 38, è il regista di “Cortona 70’s. Bischeri a mano armata. Il manufatto”. Uno dei talenti cortonesi che emergono dalla fortunata occasione di questo film.
Della sedia da regista fa tranquillamente a meno e la sua professione di videomaker definisce, per lui, un ruolo più ampio, di “curatore” del prodotto cinematografico nel suo complesso, supportato e coadiuvato da quel gruppo di “bischeri a mano armata” che si dividono nei ruoli di attori, comparse, costumisti, scenografi.
Saranno quindi la sua “visione” e la sua sensibilità a trasformare in immagini questa storia nata dalla penna di Andrea Caneschi.
“Era Capodanno 2019 – ricorda Giacomo Cardone – quando Andrea mi ha sottoposto il progetto del film. Un cortometraggio, ispirato ai polizieschi americani e italiani degli anni 70, ambientato a Cortona. L’idea mi ha subito entusiasmato e ho accettato la sfida. Oggi, a distanza di un anno, il “corto” è diventato un mediometraggio, e questo la dice lunga sul coinvolgimento della comunità nel progetto di Caneschi. Personalmente non posso che confermare un’esperienza umana e professionale unica, di grande affiatamento con una squadra che si ritrova a lavorare insieme spontaneamente, con passione, amicizia ed entusiasmo”
“Non mi aspettavo – sottolinea Giacomo Cardone – tanta partecipazione e neppure di scoprire alcuni talenti naturali, per la recitazione, che evidentemente aspettavano solo un’occasione come questa per venire alla luce”
Gli studi di psicologia, portati avanti dopo il Liceo Classico per due anni e poi interrotti per dedicarsi a tempo pieno alla carriera di videomaker, gli restituiscono, oggi, un punto di vista registico privilegiato sui “personaggi” e le storie di questa Cortona a cavallo fra il 1976 e i tempi attuali, che punteggiano la trama comico-poliziesca del film. La scuola biennale di Cinema, quella di Montaggio, l’esperienza su set cinematografici come “Sotto il sole della Toscana”, “Copia conforme”, la formazione come aiuto-regista, i documentari, i cortometraggi realizzati nella consolidata attività di videomaker, rappresentano la base professionale, forte, su cui si fonda la costruzione di questo film.
Che siano due o cento, gli attori e le comparse da gestire, Giacomo si muove con disinvoltura sul set.
“La mia è una regia senza troppi tagli – spiega Giacomo Cardone – che cerca di agevolare gli attori, tutti non professionisti, non abituati a spezzettare le battute, anche per evitare il rischio di veder modificata la scena ad ogni ripetizione del ciak. Con Andrea abbiamo optato per lasciare una certa libertà al cast – prosegue Cardone – così che, partendo da un canovaccio prestabilito, possa venire fuori il realismo di certi personaggi cortonesi regalando più coinvolgimento nell’azione agli spettatori”
“Abbiamo curato le ambientazioni anni ‘70 con la maggiore attenzione possibile. Cortona, fortunatamente, da questo punto di vista non è cambiata molto. E laddove ci è sfuggito un particolare fuori epoca, lo abbiamo fatto sparire con qualche trucchetto cinematografico. Alla pellicola – precisa Giacomo – abbiamo dato anche una “color correction” che desse un tono vintage più simile possibile alle pellicole del tempo”
Si gira con 2 telecamere, raramente con tre. Antonio Bosi, professionista del 3D che si è offerto con entusiasmo di aiutarlo, è il secondo cameraman e aiuto regista. Federico Bignami è il “jolly” nelle riprese che richiedono la terza camera. Giovanissimo aiuto regista, Bignami, appena 17enne, studia al Liceo Artistico di Cortona. Sul set si occupa del ciak… e non solo. “Per lui questo film è una palestra – spiega Cardone – e come tale è bene che si alleni in quello che è l’ABC della regia”
“Un prodotto quasi serio, a metà strada tra Bombolo e Tarantino!” così Cardone definisce “Cortona 70’s”, a voler sottolineare quel “non prendersi troppo sul serio” che accompagna le riprese fin dal primo giorno e al tempo stesso la volontà di approcciare un genere di cinema italiano e all’italiana “un tempo bistrattato nel nostro paese – spiega Cardone – poi riscoperto in America da Tarantino. Film confezionati in maniera veloce – prosegue il regista – che attingevano dalla cronaca nera e la romanzavano”
A riprese quasi ultimate Giacomo Cardone pensa, ora, al montaggio di “Cortona 70’s. Bischeri a mano armata. Il manufatto”.
“Una fase difficile tanto quanto le altre – precisa Giacomo – il montaggio è un lavoro sartoriale. Un taglia e cuci da cui dipenderà il ritmo del film, la sua comunicazione del racconto al pubblico”
Sul futuro del mediometraggio Cardone non fa previsioni.
“Per il film si aprono le strade dei Festival e delle Rassegne di genere – dice Giacomo – tutto quello che verrà dopo, sarà benvenuto!”
A spasso per il Parterre con il suo Lagotto romagnolo, Ross, Giacomo Cardone, è il ragazzo di sempre. La regia di “Cortona70’s” non gli ha fatto montare la testa. Non tutti a Cortona sapevano, fino a qualche mese fa, di questo suo talento. A questo film, il merito di averlo fatto emergere, insieme a tanti altri “talenti”. Di aver incoraggiato dei sogni che rischiavano di rimanere tali. A lui, Giacomo, e a e quelli come lui che aspettavano un’occasione, il merito di aver accettato la sfida di Andrea Caneschi.
A tutti loro un grosso in bocca al lupo per il futuro!