I saldi invernali 2015 sono partiti molto bene ad Arezzo, complice l’arrivo del freddo, la concomitanza con la prima edizione della Fiera Antiquaria e la presenza di turisti per le vacanze natalizie. Lo rivela un’indagine condotta dalla Confcommercio tra gli operatori della città a circa due settimane dalla data di apertura dei saldi, il 3 gennaio scorso. La speranza di tutti è che ora, passate le feste, l’entusiasmo dell’esordio non si esaurisca in pochi giorni.
“La partenza è stata bellissima, niente fuochi d’artificio forse ma siamo ai livelli dello scorso anno ed è già un ottimo risultato dopo un ultimo trimestre 2014 nero per tutti i negozi”, sottolinea il presidente provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani. Che i saldi sarebbero stati brillanti lo aveva previsto anche la Confcommercio, che ha attestato intorno alle 396 euro, 5 euro più rispetto al 2014, la spesa media per famiglia.
“I saldi si confermano un evento molto atteso ma rapido, che si consuma nel giro di pochi giorni. Speriamo continuino a reggere ancora un po’, almeno fino a metà febbraio. Poi con gli arrivi della primavera, si riparte per una stagione nuova”, dice Mantovani
I consumatori si confermano preparati e attentissimi: “entrano in negozio con le idee chiare, fanno richieste precise e vogliono tutti i servizi accessori offerti normalmente dal negozio, come i ritocchi della sartoria”, spiega Mantovani. Tra i capi più acquistati quelli di stagione: maglieria e giubbotti su tutto. Ma vanno molto bene anche le calzature e l’abbigliamento sportivo e tecnico specializzato, complici forse le partenze per la settimana bianca o il proprio hobby preferito.
L’andamento dei saldi risente comunque di una differenza territoriale: se nei centri più importanti della provincia – capoluogo in testa – danno nuovo impulso alle vendite, nei centri minori delle vallate restano sottotono. Del resto, il richiamo più forte per approfittare degli sconti viene proprio dalle città dove l’offerta di negozi è maggiore e più concentrata.
Qualche negoziante in centro storico ad Arezzo ha cominciato a sentire la mancanza dei turisti. “Soprattutto gli stranieri sono sempre molto attenti ai saldi”, dice il responsabile della delegazione aretina di Confcommercio Cristiano Beligni, “nei giorni dell’Epifania sono stati soprattutto i turisti d’Oltralpe ad animare lo shopping in centro con acquisti anche molto corposi: scarpe, soprattutto, ma anche abiti e giacche per riportare a casa un po’ dello stile italiano”.
“Anche i turisti italiani si sono dimostrati molto vivaci. Ad andare più cauti finora sono stati gli aretini, ma per loro c’è ancora tempo per approfittare delle tante occasioni messe in piedi nel settore moda”. L’aspettativa è proprio questa: che, seppure alla spicciolata, le famiglie continuino a fare acquisti.
“I negozi della moda vengono da un trimestre molto difficile e il Natale, fatta eccezione per i capi tecnici, non ha regalato grandi emozioni. La gente, che finora si era negata grandi novità nell’armadio, aveva voglia di acquistare e il brusco abbassamento delle temperature ha fatto il resto nel muovere all’acquisto.”, dice il direttore della Confcommercio Franco Marinoni, “Così, almeno per i saldi i negozi hanno avuto una boccata d’ossigeno. Certo che per loro saldi così anticipati, praticamente a ridosso delle festività natalizie, sono un boomerang perché rovinano l’andamento della stagione normale. Ma partire il 3 gennaio era d’obbligo anche per noi in Toscana, visto che tutte le Regioni confinanti alla nostra avevano già stabilito quella data. Il rischio era infatti che i consumatori, come spesso è accaduto in passato, migrassero oltre i confini regionali per approfittare delle occasioni. Una terra di confine come la provincia di Arezzo non poteva permettersi di perdere altre chance per il proprio commercio”, conclude Marinoni.