“Le indagini sono partite – dice Ceccanti – dall’osservazione di frequenti movimenti turistici in località in cui non sono presenti strutture autorizzate. A questo punto sono state fatte ricerche su internet e sono stati trovati alcuni siti web relativi ad attività ricettive nei locali individuati dagli agenti. Le informazioni sono state incrociate con i dati presenti nella rete della Provincia ed infine, con il più che fondato sospetto che si trattasse di attività abusiva, sono state prese informazioni direttamente dai clienti. La presenza di quanti erano alloggiati in queste abitazioni non era stata comunicata all’Autorità di Pubblica Sicurezza territorialmente competente la qual cosa ha aggravato ancora di più la posizione di coloro che hanno violato le norme dell’ospitalità turistica”.
“Altre verifiche – conclude il comandante della Polizia Provinciale – hanno portato all’individuazione di alcuni operatori che svolgevano, senza alcuna autorizzazione l’attività di agenzia di viaggio. Scavalcando le regole previste per l’esercizio di questa attività, dirette ad assicurare un servizio professionale e garantito, erano state create delle strutture che “gestivano” il cliente sin dal suo arrivo nella nostra provincia”.