Conto alla rovescia per la Asl8: dopo 20 anni esatti dalla sua nascita, quando la fusione delle 5 precedenti aziende presenti in ognuna delle cinque vallate aretine portò alla creazione di una unica Azienda, dal primo gennaio le Asl di Arezzo, Grosseto e Siena confluiranno in una unica Azienda Sanitaria di Area vasta.
Ma il clima che si respirava stamani alla tradizionale Conferenza stampa di fine anno tenuta dal Commissario Enrico Desideri, dal vicecommissario Branka Vujovic, e da una serie di stretti collaboratori, era tutt’altro che mesto, sia in considerazione dei risultati presentati per l’anno che si chiude ma anche per i sei anni della loro gestione della Asl 8 e soprattutto per le prospettive che si aprono con la nuova fase da gennaio in poi.
NUOVA LEGGE, CITTADINI AL RIPARO DA “SORPRESE”
“Non so più come dirlo – ha sottolineato con forza Desideri – ed ora lo trovate anche scritto nella legge approvata ieri notte dal Consiglio Regionale, che i cittadini non solo non hanno nulla da temere da questa riforma, ma si pongono i presupposti per un miglioramento reale del servizio. Si insiste a chiedere dove sarà la sede: per ora è Arezzo, ma alla fine deciderà la Giunta Regionale. Ma dove va la sede poco deve interessare e tantomeno preoccupare – insiste Desideri – e ciò che conta è quali servizi si garantiscono. E comunque, le tre sedi operative resteranno quelle che ci sono oggi: impossibile fare tutto da una unica sede. Sono le politiche e le scelte che saranno coordinate e mireranno senza indugio a diffondere a tutti i 900.000 abitanti della Toscana meridionale, le eccellenze e le buone pratiche che ognuna delle tre aziende ha.”
Desideri ha guardato anche il rovescio della medaglia: “Ad esempio il tema di accesso alle prestazioni (problematica dei tempi di attesa). Nel 2015 si è registrato un innegabile miglioramento, ma ancora c’è molto da fare. I bisogni con l’invecchiamento della popolazione (allungamento della vita) sono aumentati.
I tempi sono una delle maggiori criticità – ha ricordato – e vorremmo migliorare i tempi di relazione tra medici e la presa in carico dei pazienti cronici. Per questo motivo c’è la necessità di costruire una solida Rete Clinica Integrata ( e supportata dalle tecnologie informatiche). Vi dovrà essere una sempre maggiore collaborazione tra i medici di famiglia e i medici dei “piccoli ospedali” con gli specialisti. Da non dimenticare che il percorso vede come seconda e importante novità il ruolo necessario e pro-attivo dei Sindaci per la pianificazione e l’equità dell’accesso: si dovrà anche tenere conto della differenza delle popolazioni con cui avremo a che fare data l’apertura ad un territorio più ampio, quello di area vasta per l’appunto”.
ECCO I RISULTATI DEL 2015 E DEGLI ULTIMI SEI ANNI
E’ stato il Vicecommissario Vujovic ha delineare un quadro di insieme relativo alla Azienda sanitaria aretina, con i risultati del 2015 e quelli complessivi dei sei anni di gestione di questo gruppo (stamani presente anche Moraldo Neri, Direttore amministrativo passato ora alla Regione). Una sintesi rispetto al volume d’insieme che vede una popolazione di quasi 350.000 abitanti, 5 ospedali (nessuno chiuderà, anzi saranno valorizzati soprattutto quelli periferici), 5 zone distretto (che la nuova legge riconosce come fulcro della gestione delle reti cliniche e del percorso ospedale-territorio), 3762 dipendenti diretti, 450 in convenzione, 120 immobili, 758 posti letto ordinarti, 183 per le cure intermedie.
“In sei anni il Mes di Pisa – ha sottolinea Vujovic – nelle sue rilevazioni basate sui dati reali, ha corretto enormemente il “bersaglio” delle pratiche della Asl 8. Definendo 46% degli obiettivi raggiunti, il 29% in miglioramento e il 25% in peggioramento. Ma per quanto riguarda gli esiti sulla sicurezza e sula qualità, la Asl8 assieme a quella di Pisa è risultata la migliore della Toscana validando il rischio clinico. Il modello che la nuova legge regionale individua, ad Arezzo parte già avvantaggiato. La rete territoriale costruita vede oggi già attive 10 case della salute (4 in fase di costruzione-progettazione), 13 Aft costituite (aggregazioni funzionali di medici di famiglia), 4 Modica, 2 ospedali di comunità. La nostra politica di prevenzione e di presa in carico dei pazienti con patologie croniche – ha ricordato Vujovic – sta portando negli anni risultati positivi. Importante riduzione (quasi 10 milioni di euro in 5 anni, con una spesa procapite di 131 euro) della spesa farmaceutica, grazie ad una appropriata prescrizione; duemila ricoveri in meno (da 37.000 a 35.000) soprattutto nelle medicine, a fronte dell’aumento del’attività chirurgica (adesso aumentata nella fase ambulatoriale); aumento dell’accesso al Deu (118, con 30.000 missioni di cui 4.000 codici rossi, 16.000 gialli e il resto verdi; e i 5 pronti soccorso saliti a 153.000 accessi, 10.000 in più rispetto al 2013).”