{rokbox title=| :: |}images/cantieremontepulciano.jpg{/rokbox}Una Piazza Grande stipata di pubblico ha suggellato con un’ovazione l’epilogo del 35° Cantiere Internazionale d’Arte. Il concerto di chiusura ha suscitato emozioni palpabili, mettendo di fronte il brano drammatico “Un sopravvissuto di Varsavia” e il messaggio solidale della Nona di Beethoven: applausi per l’energica e millimetrica direzione di Roland Boeer e per l’esecuzione di ben 230 tra orchestrali e coristi.
La qualità artistica
Intanto si delineano i primi bilanci: 18 giornate di programmazione, 60 eventi diffusi sul territorio, 20 prime assolute, 5 produzioni tra opera e teatro. Una qualità artistica che quest’anno ha toccato vertici mai raggiunti nella storia recente della manifestazione poliziana. Ci sono poi spettacoli (come le 3 opere di Verdi, Britten e Sciarrino) che si affermano nel panorama culturale italiano. Eloquenti, in questo senso, la prospettiva internazionale testimoniata dalla coproduzione con l’Opera di Francoforte per l’allestimento di “Luci mie traditrici”, e le collaborazioni richieste da autorevoli strutture nordeuropee, oltre alle presenze di artisti di straordinario valore.
Tutti hanno manifestato al direttore artistico Detlev Glanert la volontà di tornare a lavorare a Montepulciano, accettando, come è nelle regole del Cantiere, solo l’ospitalità, senza nessun compenso. La qualità del cartellone è confermata anche dalla presenza record e dai giudizi espressi dalla stampa nazionale ed internazionale, non solo specializzata.
Il commento della Fondazione
Per la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte parla il vice presidente Piero Di Betto, al quale il Consiglio di Indirizzo, dopo aver preso atto delle dimissioni di Alfonso Amorosa, ha assegnato le deleghe rimaste vacanti. “Siamo molto soddisfatti perché il consuntivo di questo Cantiere, nonostante il difficile momento, è estremamente positivo. Ho accettato con senso di responsabilità l’incarico di traghettare la Fondazione fino alla naturale scadenza del mandato (dicembre 2010). Oggi, alla luce dei risultati raggiunti, dopo aver visto lavorare con grande impegno (ma anche con amore) la struttura – soprattutto alcuni personaggi il cui percorso umano e professionale è iniziato proprio col Cantiere – e la direzione artistica, sono anche più sereno”.
Dati incassi
Anche i numeri raccontano il successo di questo Cantiere. I dati complessivi, relativi alle presenze ed agli incassi, sono tutti con il segno positivo e dimostrano dunque che anche il pubblico ha pienamente compreso la proposta culturale. In particolare, rispetto al 2009, gli spettatori sono aumentati del 27,82% e gli incassi del 37,56%. Spicca l’incremento delle presenze del pubblico residente nei comuni aderenti alla Fondazione che si avvicina al 60%.
“È importante sottolineare che il budget complessivo del Cantiere – conclude il direttore generale Giovanna Rossi – viene reinvestito quasi totalmente sul territorio, soprattutto attraverso le spese di ospitalità e le forniture; anche quasi tutte le maestranze sono energie locali. Le necessità di bilancio ci hanno imposto di formare un organico ridotto all’essenziale e ciascun componente dello staff ha moltiplicato l’impegno e gli sforzi, contribuendo a questo risultato lusinghiero”.