La coppia scelse come “casa” la cima di un traliccio ad alta tensione, una scelta però un po’ a rischio. “Nella nostra regione i tralicci per il trasporto della energia elettrica rappresentano uno dei punti preferiti dalle cicogne per fare il nido – spiega Giorgio Grazzini, Coordinatore Provinciale della Vigilanza WWF di Arezzo – Purtroppo questa scelta è un po’ pericolosa, infatti, la folgorazione per contatto da cavi elettrici rappresenta una delle maggiori cause di mortalità per la specie, che colpisce soprattutto gli esemplari giovani”.
È con questa consapevolezza che il WWF Arezzo, approfittando dell’abbandono del nido da parte della coppia, al termine della stagione riproduttiva, ha chiesto la collaborazione di Enel per mettere in sicurezza quello che a tutt’oggi risulta l’unico sito di riproduzione di Cicogna bianca nella provincia di Arezzo.
Sulla base di precedenti esperienze positive realizzate nella nostra regione anche in Oasi WWF, è stato coordinato un piano di intervento, da attuarsi con una tempistica compatibile con il calendario riproduttivo della specie.
Per ridurre il rischio di folgorazione è stato isolato un tratto dei cavi elettrici su entrambi i lati del traliccio. Infine il nido è stato posizionato su una piattaforma in metallo sopraelevata.
Adesso non resta che aspettare che le cicogne facciano ritorno dai luoghi di svernamento, sperando che vogliano scegliere, anche quest’anno, il nostro territorio per metter su casa, sicuramente più sicura e accogliente, regalandoci ancora una volta un incredibile ed emozionante momento di biodiversità