{rokbox title=| :: |}images/stories/carini.jpg{/rokbox}Seduta politica bollente quella del parlamentino savinese, quando mercoledì 17 novembre approvato il quarto punto all’ordine del giorno, su dodici in programma, si è provveduto alla chiusura della seduta a causa della mancanza del numero legale. “Ieri a Monte San Savino si è consumato uno sciacallaggio politico senza precedenti – esordisce a caldo il Sindaco Carlo Alberto Carini – di cui sono rimasto profondamente amareggiato.
Il regolamento del Consiglio Comunale prevede che la prima convocazione della seduta debba essere composta almeno dalla metà dei consiglieri assegnati al Comune, e proprio questo fatto è stato cavalcato dal gruppo di minoranza e da tre oppositori affetti da personalismi, che nulla hanno a che fare con l’impregno che hanno preso sia con la lista civica Città Viva, sia con gli elettori. Ritornando ai fatti – ribatte Carini – prima del quarto punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale nell’aula era presente il numero legale, successivamente, a causa di forti motivi di salute l’Assessore alle politiche sociali ed educative Rita Piccinotti si è dovuta assentare. Ciò è stato prontamente approfittato sia dalla minoranza sia dai tre consiglieri dissidenti che hanno abbandonato la Sala Consiliare, benché questi ultimi avessero evidenziato, persino tramite la stampa locale, che il loro impegno preso con il gruppo Città Viva ma soprattutto con i cittadini di Monte San Savino che li avevano votati non sarebbe venuto meno, cosa che invece si è concretizzata in detta seduta, facendo sì che si potesse procedere allo scioglimento dell’ assemblea a causa della mancanza del numero legale – continua il primo cittadino – La cosa che più mi ha colpito, lasciandomi amareggiato, è il fatto che la minoranza abbia aspettato la discussione del quarto punto all’ordine del giorno, in cui noi davamo sia disponibilità a farle installare una bacheca sotto il palazzo delle Logge dei Mercanti anziché nella zona dei giardini pubblici, sia l’opportunità di poter usufruire di un locale all’interno degli uffici comunali per poter svolgere il ruolo istituzionale a loro assegnato, cosa che non era mai stata concessa prima di oggi alle precedenti minoranze della nostra stessa appartenenza politica, benché gran parte dei consiglieri dell’attuale minoranza abbiano ricoperto l’incarico di Assessore o Consigliere nelle passate maggioranze. –evidenzia Carini – Il non aver completato lo svolgimento del Consiglio Comunale di ieri, non è serve a nulla, soltanto a bloccare l’Ente fino alla prossima seduta consiliare, e far aspettare ulteriormente i nostri cittadini per quelle risposte tangibili di cui hanno tanto bisogno. Si è preferito usare questo strumento di sciacallaggio politico anziché un confronto Istituzione – conclude – Tutto questo mi amareggia fortemente perché chi come me crede nelle istituzioni e nell’alto senso civico dovrebbe non perdere mai di vista il bene comune e non prediligere a tutti i costi lo scontro e soprattutto come accaduto in questo caso in maniera amorale”.