Il giornalista-scrittore sarà presente domani alla premiazione del vincitore della prima rassegna di narrativa “Santucce Storm Festival”. L’iniziativa è in programma alle ore 17.00 presso la Chiesa di Sant’Angelo dove si terrà la premiazione del libro vincente. Sarà presente il giornalista-scrittore Massimiliano Griner ( di seguito l’intervista) che nell’occasione presenterà la sua ultima opera “Polvere Nera”. A moderare l’incontro il consulente di marketing e opinionista del sito web “Informarezzo” Piero Rossi.
Siamo sempre connessi, il telefono è a portata di mano, il tablet nella borsa. Per non parlare poi dei messaggi sia Facebook o WhatsApp…in tutto questo mondo tecnologico la parola scritta è ancora importante ?
Io direi che proprio la parola scritta stessa è e resterà sempre la “tecnologia” più potente che abbiamo. E’ l’unico mezzo con cui possiamo portare alla luce, e quindi agli altri, quello che vive dentro la nostra mente in forma embrionale. Senza scrivere il nostro pensiero non potrebbe articolarsi. L’elettronica ci offre nuovi strumenti, ma in definitiva sono solo dei tramiti, dei mezzi. Il lato positivo è che oggi tutti elaborano quotidianamente messaggi scritti, dagli sms ai messaggi su WhatsApp, mentre prima dell’avvento di internet si scrivevano lettere e cartoline solo in circostanze non ordinarie, come le separazioni, le guerre, le vacanze. Certamente non si fa letteratura twittando, ma per tanti di noi è stata la scoperta che anche con pochi caratteri si può veicolare un’emozione, e che per comunicare bene occorre essere efficaci.
Un romanzo “Polvere Nera” per raccontare gli anni bui dell’Italia, ma anche per raccontare il suo riscatto. Allora come oggi, l’Italia ha bisogno di riscatto ?
Polvere nera è ambientato nella prima metà degli anni Settanta, gli anni delle stragi, delle bombe, dei colpi di stato. Ma è un tentativo di raccontare come mai, a un certo punto, la televisione commerciale ha preso il sopravvento, soppiantando, un po’ come accade con internet, i mezzi di comunicazione tradizionali, come i giornali, che concedevano maggior spazio alla riflessione e al confronto, e portando quindi a una società di esasperati individualisti, la società in cui viviamo oggi. Direi che senz’altro abbiamo bisogno di riscatto. Di tornare a pensarci come una nazione, dei cittadini che pensano prima di tutto al benessere collettivo perché senza questo non c’è altro che possa renderci felici.
La prima rassegna di narrativa “Santucce Storm Festival” ha tra i suoi obiettivi quello di dare l’opportunità a dei giovani scrittori di poter rendere pubblico il proprio lavoro. Il “mestiere” di scrittore è difficile ? Gli editori scommettono ancora sui giovani o cercano di avere fatturati facili con professionisti di settore ?
La crisi ha colpito duramente l’editoria, portando i grandi editori a concentrazioni che un tempo non sarebbero state accettate, e riducendo il numero di piccoli editori, gli unici che non hanno niente da perdere a sperimentare autori che nessuno ancora conosce.
Il mestiere di “scrittore”, se con questo si intende il vivere di quello che si scrive, è sempre stato difficile, e oggi non lo è meno di ieri, ma lo stesso si può dire di ogni professione che promette di unire la fatica alla passione. Come tale, direi che è uno dei lavori più belli del mondo.