Cortona si prepara ad accogliere con nuovi sold out al Teatro Signorelli di Cortona, giovedì 21 e venerdì 22 gennaio 2016 lo spettacolo “Quello che non ho” con Neri Marcorè. Una stagione di prosa che sta andando al di la di ogni previsione con pubblico in crescita e gradimento massimo. La rabbia di Pier Paolo Pasolini e le Anime salve di Fabrizio De Andrè sono le fonti della libera ispirazione di “Quello che non ho”, lo spettacolo di teatro-canzone con Neri Marcorè, in scena al Teatro Signorelli, per la stagione di prosa.
Diretto da Giorgio Gallione – con cui Marcorè aveva già lavorato in “Eretici e corsari”, “Un certo Signor G” e “Beatles Submarines” – lo spettacolo si presenta come un mosaico teatrale fatto di testi e musica, che s’interroga sulla nostra epoca, in equilibrio instabile tra ansia del presente e speranza nel futuro, recuperando le parole emblematiche di Pasolini e De Andrè: parabole del presente, che raccontano, anche in forma satirica, le nuove utopie, gli inciampi grotteschi e la civile indignazione che accomunava l’intellettuale e il cantautore.
La lettura-spettacolo mette a confronto canzoni, opere e pensieri di due dei più lucidi critici dei cambiamenti della società degli anni ’70
Il titolo, “Quello che non ho”, s’ispira alla canzone di De Andrè e rimanda alcoraggio (suo, come di Pasolini) di demonizzare i miti nascenti del consumismo, al punto da diventare “scomode presenze” per la società. Il risultato è un grande affresco di situazioni apparentemente surreali, che si spostano in maniera fluida tra satira e poesia, con riflessioni legate all’attualità e alle sue eterne contraddizioni.
Il tessuto della narrazione è basato su episodi di cronaca internazionale, alcuni di sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente, altri di ribellione e di illegalità: visioni al limite del favolistico, ben rappresentate, tra gli altri, dal racconto il “Sesto continente”, fatto di rifiuti di plastica galleggiante al largo delle isole Hawaii.
«Dobbiamo risvegliare le nostre coscienze e riconoscere che probabilmente siamo tutti in pericolo – dice Neri Marcorè – Lo pensava Pasolini quando radiografava l’Italia parlando di “isole di plastica”, “autodistruzione”, “decrescita” e “sviluppo senza progresso”: a quarant’anni dalla sua morte, pensiamo che avesse ragione».
Assiduo frequentatore dell’impegno civile Neri Marcorè ha fatto del teatro-canzone la sua cifra stilistica, anche grazie alla felice collaborazione con il regista e autore Giorgio Gallione, e supportata in “Quello che non ho” dalle voci e dalle chitarre dei musicisti Giua, Pietro Guarracino e Vieri Sturlini, che accompagnano testi e canzoni.
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