Con queste parole il Sindaco di Napoli De Magistris ha chiuso il suo intervento al congresso nazionale di Sinistra Italiana a Rimini, che segue quelle di Civati che vorrebbe una sinistra che va da Bersani a Che Guevara, perché se serve una svolta radicale nella politica italiana sulle politiche del lavoro e dei giovani, sull’acqua pubblica e su scuola, sanità e ambiente, allora serve anche una forza di sinistra radicale.
Sono molti anni che non sentivo queste parole, che infiammano la platea di chi ascolta, al punto che il grande auditorium di Rimini all’improvviso sembra uno stadio. Proprio così, il giorno dopo il congresso di SI i giornali titolano ” Tifo da stadio per De Magistris ” e chi volesse rifarsi un po’ le orecchie dalle quotidiane fesserie che appaiono un po’ ovunque, lo consiglio di andare su You Tube a risentirsi gli interventi di De Magistris, di Civati, Vendola, Mussi e Cofferati.
Un po’ fra il Masaniello e Zapata il sindaco di Napoli assieme a Civati amici e compagni di strada di Sinistra Italiana, convengono con Vendola e Mussi sulla necessità di costruire una vera sinistra che rimetta in discussione le politiche degli ultimi 25 anni del berlusconismo e del renzismo, al punto che Luciana Castellina lancia una provocazione rivolta a tutti chiedendo di fare il segretario di SI a Papa Francesco ” che sicuramente è più a sinistra di tutti “. Insomma una sinistra e non un centro – sinistra dove è sempre più centro perché il trattino è il segno meno sinistra, secondo Pippo Civati. Passa persino inosservata l’uscita da SI di Scotto ed alcuni colleghi, che vanno a fare un nuovo gruppo con i fuoriusciti del PD, perché siamo in un periodo di transumanza e di riposizionamenti legati al fatto che fra qualche mese ci saranno le elezioni politiche e i posti vanno difesi con le unghie e con i denti.
Il nuovo movimento ” Democratici e progressisti ” sarà sicuramente un interlocutore di Sinistra Italiana, ma il percorso politico non sarà identico, perché da un lato SI cerca di aggregare forze di sinistra come Possibile, liste civiche come quella di De Magistris e Coalizione Sociale di Maurizio Landini della FIOM per un partito che rappresenti i giovani e i lavoratori così come è stato per Sanders negli Stati Uniti e con Podemos in Spagna. Mentre il nuovo movimento di Rossi, Speranza e Scotto si propone, si di sconfiggere il renzismo, ma hanno già anche annunciato che voteranno la fiducia a Gentiloni quando ci sarà l’occasione, comunque con Alfano e Verdini. Non solo, il governo Gentiloni pur con toni gentili e pacati e perfettamente democristiani, è il prolungamento del governo Renzi e del suo programma. Votare per il governo Gentiloni significa anche votare per la Boschi, Lorenzin, Poletti e Madia e le loro pessime riforme, insomma quasi una presa in giro e intanto Renzi si riorganizzerà e riprenderà il partito con il 70 % dei consensi, perché le primarie saranno una farsa per la sua reincoronazione ed una sconfitta per la sinistra interna come lo fu a Milano, anche perché i candidati di minoranza si tolgono i voti l’uno con l’altro.
Rossi secondo me è il meno credibile della compagnia, visto che ha voluto una legge elettorale Toscana uguale all’Italicum, che non volle alleanze con la sinistra e che introdusse i ticket sulle prestazioni diagnostiche anche ai più bisognosi. Pisapia ha votato SI al referendum costituzionale, mentre Scotto ha votato contro il governo Renzi e la sua maggioranza sempre e come fece a suo tempo Migliore si troverà a votare tutto il contrario di quello che aveva votato prima. Secondo me è un pasticcio che però potrebbe anche fra le sue mille contraddizioni avere consenso ed un buon risultato elettorale, per il fatto che l’Italia è esausta delle promesse e delle politiche liberiste e liberticide.
Chiudo questa mia modestissima riflessione sullo stato della sinistra italiana, con le parole rivoluzionarie di Bersani il quale ha detto ai suoi compagni che rimangono dentro il PD, ” ricordatevi che se farete vincere la destra vi verrò a cercare ! “.
Doriano Simeoni