Tutto ha inizio all’aeroporto, la fabbrica dei biscotti umani che dopo chilometri di tapis roulants arrivano al check in dove vengono selezionati da avidi scrutatori in divisa da lavoro. È da qui che cominci a vedere ogni singola faccia. il manager in giacca e cravatta spavaldo sa giá che non deve tenere le monetine in tasca. Il nippo sprovvisto invece si sta avvicinando con un centinaio di sacchetti prada-gucci-armani e sappiamo giá che intopperà la fila. Cambiare rullo è il consiglio del manuale delle marmotte con la speranza di non trovare il musulmano col turbante. Superata questa fase se viaggi da solo come me il pericolo é il ‘compagno di viaggio’. Mentre in treno te la puoi cavare con la scusa di sgranchire le gambe, in aereo sei destinato al tuo vicino.
Può essere uno di quelli che ansima con la fiatella, ma non é tanto meglio la signora che prima di uscire di casa ha fatto il bagno con lo chanel n.5.
Puoi trovare quello che ha paura e che ti tiene stretta la mano come tuo figlio di tre anni sul brucomela, ma anche il logorroico che non ti molla un attimo. L’accoppiata vincente sono gli sposini in viaggio di nozze che ti fanno venire l’invidia di non poter andare con loro. Li trovi nei passaggi che portano agli scali grossi tipo francoforte o parigi e sai già che mentre tu stai per andare a sudarti la paga, loro hanno solo una cosa in testa: una palma, un tequila sunrise e un mare che sembra una piscina gigante. Non c’è cosa peggiore tuttavia del vomitoso. Lo riconosci da subito, ma tanto non puoi cambiare posto. Sul tavolino prima di partire ha tre pacchetti di gomme per il mal di volo, ansiolitici e anche qualche droga leggera da consumare in caso di rottura dei motori. Sai che sarà una giornata di merda, anzi di vomito. Vi è mai capitato di assistere alla scena della vomitata di gruppo? A me si. Volo catania-roma. il direttore d’orchestra è stato un bambino in seconda fila. Da lì il peggior concerto di vienna. Non erano meglio I calessi? Colonna sonora: L’aeroplano By Baustelle