VEDI LE FOTO (di Andrea Migliorati)
Trecentoventi passeggeri e una carrozza aggiunta. É andata ben oltre le aspettative l’iniziativa “Una giornata in treno a vapore a scopo benefico”, organizzata dall’associazione Gli occhi della Speranza. Il treno, composto da una suggestiva locomotiva a vapore del 1907 e cinque carrozze degli anni Trenta, ha attraversato Val di Chiana e Casentino da Monte San Savino a Stia. Un viaggio nel tempo in stile primo Novecento che è piaciuto ad adulti e bambini – una quarantina, entusiasti della vecchia locomotiva e delle strane carrozze.
“Contavamo di avere 250 passeggeri e ne sono arrivati 70 in più – racconta Carlo Landucci, fondatore e presidente dell’associazione – è stato un grande successo che speriamo di ripetere l’anno prossimo”.
Tre i macchinisti del treno durante i 66 km del tragitto. “Siamo rimasti gli ultimi – ha spiegato il più anziano, con il volto annerito dal fumo e oggi in pensione – la locomotiva deve essere avviata la notte precedente al viaggio e per poterla condurre occorrono 300 ore di pratica, cosa difficile oggi, visto che una macchina come questa viene utilizzata solo per qualche giorno all’anno”.
I passeggeri hanno fatto tappa a Subbiano, accolti dalla Banda musicale locale, dove c’era il “Mercatino del tempo che fu” con degustazione di prodotti tipici. L’arrivo a Stia all’ora di pranzo. Qui si teneva la XX Biennale europea dell’arte fabbrile e il Campionato mondiale di forgiatura. Il ritorno alle 17 con arrivo ad Arezzo alle 18 e a Monte San Savino alle 19.
“I ricavi della ‘Giornata in treno a vapore’ verranno devoluti per i progetti che l’associazione porta avanti in Zambia e in particolare un’azienda agricola, in fase di sviluppo – sottolinea Landucci – Cinque ettari dei quali 2,5 coltivati, con allevamento di pesci, 500 polli e 150 maiali che a breve diventeranno 300. Quando sarà autosufficiente verranno prodotti 700 pasti per i bambini che studiano in una scuola di Chingola, nella Copperbelt province, 300 km a nord di Lusaka”.
“La giornata in treno a vapore” ha avuto il patrocinio della Regione Toscana, dei Comuni di Monte San Savino, Civitella, Subbiano, Stia e la collaborazione di Dopolavoro Ferroviario di Arezzo, Rotary Club dell’Area Etruria, Associazione Arma Aeronautica, Federmanager, Automobile Club Arezzo, Rete Ferroviaria Toscana e Trasporto Ferroviario Toscano. Sponsor principali sono Nettunia Sud e Banca Popolare di Cortona.
Gli Occhi della Speranza nasce nel 2002 a Castiglion Fiorentino (AR) grazie a Carlo Landucci e ad un gruppo di amici. Tre anni dopo ottiene il riconoscimento di Onlus, in funzione delle attività svolte in Zambia collaborando con le Missioni delle Suore Battistine. Dopo un decennio speso in campagne umanitarie a favore del continente africano, l’associazione si è recentemente impegnata in Sierra Leone, sviluppando un’esperienza di solidarietà in ambito sanitario e agricolo con il coinvolgimento di illustri personalità del settore medico.