Si è aperta sabato 11 ottobre con il più straordinario “sold out”, il “tutto esaurito”, “Touch the Theatre – Incontro tra generazioni”, la Stagione Teatrale 2014/15 del Teatro Verdi di Monte San Savino. Spetta dunque al primo teatro della provincia aretina ad aver alzato il sipario su una nuova stagione il merito d’aver indicato ancora una volta una delle possibili direzioni del teatro odierno facendosi portavoce, con un testo più che contemporaneo, delle problematiche dell’oggi, dei mille sentieri che guidano il correre degli esseri umani e, insieme, dell’accoglienza in un luogo, il “teatro” per l’appunto, dove poter riflettere oltreché divertirsi, impegnarsi e nello stesso tempo svagarsi. Fare comunità e viverla.
Dopo aver fatto parlare di sé per l’investimento economico e per il nuovo proiettore che ha recentemente catapultato il Cinema Teatro Verdi nel ventunesimo secolo cinematografico, il primo dell’era digitale, ecco dunque che è ancora il Teatro Verdi ad accendere i riflettori, questa volta sul suo palcoscenico, per un evento strutturato e prodotto a Monte San Savino dopo una prima parte nata fuor di provincia. Frutto della collaborazione tra Il Teatro delle Donne, con sede nel Teatro Manzoni di Calenzano, e Officine della Cultura, la cooperativa che si occupa della firma artistica ed organizzativa della stagione teatrale savinese.
Il riferimento odierno è a “Tale madre, tale figlia”, il testo della drammaturga e regista fiorentina Laura Forti – musiche di Enrico Fink, scene di Marco Rossi – che ha riempito e scaldato il teatro fino all’ultimo posto disponibile, riportando alla memoria i tempi pre-televisivi in cui il teatro rappresentava l’anima di una comunità, rispecchiandone le ambizioni e insieme le sensibilità.
Si sentiva nell’aria ormai da alcuni giorni il successo di “Tale madre, tale figlia”. Grazie alla città e alla sua ospitalità. Grazie soprattutto agli artisti, in particolar modo ad Amanda Sandrelli, amabile nella quotidianità quanto vitale sul palcoscenico. Spetta ad Amanda, attrice dal cuore più che toscano, l’aver trasformato con la propria popolarità i giorni savinesi di costruzione dello spettacolo in un vivace passaparola, in un’irrefrenabile spinta ad assaggiare coi propri occhi ed orecchie – come nello spirito di “Touch the Theatre” voluto dal direttore artistico Luca Baldini – un frammento qualitativamente e psicologicamente denso della quotidianità tra una madre e una figlia, tra i sogni, desiderabili eppure ambigui e problematici, di due generazioni dalla genetica affine ma dalle aspettative spesso divergenti. Passaparola che si è unito all’estro tutto aretino, e valdichianino, della sua partner sul palcoscenico, la debuttante (che farà parlare di sé) Elena Ferri. Un frutto dell’educazione teatrale aretina che troverà presto la sua strada, come ha dimostrato di poter fare, in altri e prestigiosi palcoscenici. A partire dal Teatro Verdi di Monte San Savino, naturalmente.
Il “tutto esaurito” di questo primo evento teatrale di rilievo dell’intera provincia fa dunque ben sperare. Sia per la forza dei temi affrontati. Sia per la dialettica instaurata con il pubblico, come dimostrato anche dall’incontro gratuito delle ore 19 presso l’Interno 43. Un pubblico attento, si badi bene, fatto non solo di adulti, che al teatro non ha mai smesso di porre domande e che attende, fortemente, riposte credibili, dall’arte come dalla politica.