Opinioni

Cortona, Elezioni 2019… la versione di Valter

Tra dieci mesi si voterà per eleggere il Sindaco e i Consiglieri del Comune di Cortona. All’indomani del risultato conseguito alle ultime elezioni politiche e in quelle amministrative tutti pronosticano un cambio di maggioranza anche nella nostra città.

Io sono di avviso diverso e penso che l’attuale maggioranza possa ancora farcela.

A patto, però, di riflettere davvero su sè stessa e cambiare decisamente rotta, con i partiti della sinistra che lavorino in modo unito per proporre una nuova squadra di governo capace di riportare al centro la soluzione dei principali bisogni della gente, trovando il giusto equilibrio tra le tante diverse esigenze presenti.

E’ a mio parere sotto gli occhi di tutti l’appannamento e la mancanza di vivacità delle proposte avanzate dagli attuali amministratori cortonesi degli ultimi anni.

Saremmo ingenerosi nel non riconoscere le difficoltà in cui si sono trovati ad operare, prima di tutto per una politica sciagurata da parte dei governi centrali, con continui tagli dei trasferimenti, blocco alle assunzioni di personale, l’esoso vincolo del patto di stabilità e la mancanza di una vera e propria autonomia impositiva locale.

Errori, però, secondo me ci sono stati e fra gli elementi che più hanno pesato c’è stato l’eccessivo personalismo e auto-compiacimento di alcuni soggetti, la troppa sicurezza in sé stessi e la scarsa vocazione al dialogo che hanno inciso negativamente nella costruzione di quella rete di rapporti reali (e non fittiziamente “social”) che fanno la differenza (coi singoli cittadini, con le associazioni del volontariato, con le istituzioni culturali, coi livelli politici superiori ecc. ecc.).

Una comunicazione troppo figlia di un’epoca ben presto passata di moda (quella Renziana) non ha giovato nel portare a conoscenza della popolazione le scelte, spesso anche buone, messe in atto a livello locale. In questo ha pesato anche l’inefficienza e non presenza di un partito, il PD, che adagiandosi per troppo tempo sulla moda dei selfies si è dimenticato di ascoltare i cittadini lasciando campo agli avversari.

Oltre a ciò, sempre secondo me, ha inciso il non aver risolto alcune problematiche che incontrano i cittadini nella vita di tutti i giorni, ad esempio sul fronte dei servizi.

Alcune situazioni di criticità, poi, sono state mal gestite e troppo spesso ci si è trovati a rincorrere gli oppositori su spinose polemiche politiche, con poca lucidità e non trovando soluzioni alle questioni più difficili.

Mi ha poi avvilito una proposta culturale andata progressivamente “al ribasso” e troppo di interesse locale che ha portato la nostra città a dover battagliare con città di minore tradizione e prestigio della nostra.

A mio avviso, su questo tema, per propagandare gli eventi non è sufficiente presentare il Mix Festival a Firenze, ma serve una generale riorganizzazione con innesto di forze fresche. Il Maec, poi, è tra i primi Musei del nostro paese, ma da tempo sono assenti grandi mostre.

E’ necessaria una caratterizzazione maggiore della città, una riorganizzazione dell’offerta commerciale e turistica: Cortona non può offrire quello che viene offerto da tutti i grandi o piccoli centri della Toscana o del paese. Forse la costruzione di un migliore rapporto con la casa editrice Feltrinelli, dimostrandole l’alto riconoscimento che tutta la cittadinanza cortonese le deve, potrebbe favorire un tocco più internazionale alla parte letteraria del Mix Festival (vi ricordate Pennac, Larson, Baricco, Saviano, Erri De Luca, Piccolo… oggi ci dobbiamo accontentare di molto, molto meno… perchè???).

Vi è poi un problema di gestione del territorio, in tutte le sue diverse parti. Il centro storico, promosso per anni come la città del silenzio, è ormai una zona franca dove la mancanza di controlli favorisce il “facciamo come ci pare” e in cui, giorno dopo giorno, proliferano arroganza e conflitti. Le frazioni, purtroppo, vivono situazioni di abbandono sempre più evidenti e non è certo possibile far vivere un territorio di solo turismo, penalizzando tutto il resto.

Serve un nuovo rapporto tra amministratori ed amministrati, ma soprattutto un diverso modo di intendere Cortona, il suo territorio e i bisogni presenti.

L’appello che mi sento di lanciare è quindi quello di puntare su una sempre maggiore integrazione della comunità cortonese nel suo complesso, aprendo gli occhi e tornando a lavorare in modo umile.

Si avvii veramente un confronto con tutti i cittadini, con coloro che hanno amministrato nel passato la città e ascoltando i tanti suggerimenti che provengono anche dai numerosi “intellettuali” che abitando Cortona da anni hanno assistito alla sua trasformazione.

Perchè bisogna assolutamente riportarla a un livello più alto, quello che più gli compete.

Valter Lupetti

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Valter Lupetti

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